
di Antonella Calcagni
Manca solo l’affresco di Fulvio Muzi nella nuova sala consiliare
ricavata nella palestra della vecchia scuola Mazzini. Gli antichi
scranni sono lì al loro posto, dopo il trattamento di restauro.
Sembra per un momento di essere tornati a palazzo Margherita.
Il presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti, vuole
dare corpo alla suggestione nostalgica lanciando un appello
ai “writers” della città che avranno il difficile compito di
riprodurre l’affresco di Muzi sulle pareti bianche della nuova
sala consiliare. Non è una scherzo, fa sul serio. É disposto anche
a pagare, poco però.
A proposito di soldi: «La presidenza del
Consiglio ha sborsato solo 5 mila euro per gli arredi, il resto
è stato pagato con i soldi delle donazioni, mentre il restauro
dell’immobile è stato fatto dalla presidenza del consiglio
comunale. Nuovi impianti e video sorveglianza nella nuova sala che
è per certi aspetti una vera pinacoteca. Sono state recuperate
infatti tutte le antiche tele di palazzo Margherita.
I consiglieri saranno alle prese per la prima volta con il voto
elettronico, verde per il sì, rosso per il no».
Benedetti assicura
che non è possibile fare i pianisti (votare cioè al posto di più
consiglieri). Grazie alle nuove tecnologie avranno vita breve i
logorroici cronici di palazzo Margherita, la parola sarà tolta
automaticamente dall’impianto audio. Tanto ritardo dunque per
la riconsegna dell’opera, ma per Benedetti ne è valsa la pena.
La sede è spaziosa e soleggiata. Finalmente ogni presidente di
commissione avrà una propria stanza, ampia la sala pre consiliare
dove si svolgeranno le commissioni. E soprattutto non sarà più
necessario mendicare sedi per il consiglio comunale.
Benedetti
vorrebbe tenere una grande festa per l’inaugurazione invitando
anche ex consiglieri comunali sindaci e assessori. Battesimo
del fuoco martedì 30 aprile con la prima seduta del consiglio
comunale.