Crollo ospedale, slitta sentenza

26 aprile 2013 | 15:22
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Crollo ospedale, slitta sentenza

Slitta al prossimo 12 novembre la

sentenza del processo per il crollo dell’ospedale San Salvatore

dell’Aquila nella notte del 6 aprile 2009.

Nel crollo non ci furono vittime ma numerosi furono i disagi

per i malati ricoverati. Molti furono sistemati all’esterno

delle tante palazzine dell’ospedale, alcune delle quali rimaste

gravemente lesionate e ancora da ricostruire dopo quattro anni.

I quattro imputati sono Gaspare Squadrilli, ingegnere

strutturista e redattore dei calcoli negli anni Settanta,

nonché direttore dei lavori della struttura; Michele Tundo,

geometra e direttore del cantiere della struttura dal 1972 al

1974; Domenico Ciccocioppo, geometra e direttore del cantiere

negli anni 1973-1979; Luciano Rocco, componente della

commissione di collaudo nominata il 29 novembre 1979.

Per i primi tre il pm Picuti ha chiesto la condanna a un anno

e mezzo di reclusione, per Rocco, invece, l’assoluzione.

Un

quinto indagato, Giorgio Innamorati, presidente della

commissione di collaudo, era stato precedentemente prosciolto,

mentre il sesto, Marcello Vittorini, ingegnere progettista e

direttore dei lavori dell’opera negli anni Settanta, è

scomparso nel marzo 2011.

Oggi erano attese le conclusioni delle difese e la sentenza

del giudice Giuseppe Grieco che, però, ha optato per lo

slittamento a dopo la pausa estiva. La lunghezza di questo

termine conferma la fase di stallo delle udienze che affligge in

questo periodo il tribunale aquilano per l’organico ridotto.

Dal dibattimento sono emerse, per l’accusa, risultanze di

notevole gravità: «sul piano della resistenza al terremoto le

colonne sono state realizzate a occhio», ha detto infatti il pm

Fabio Picuti, bocciando l’opera pubblica realizzata a partire

dagli anni Settanta e conclusa solo vent’anni dopo, con una

spesa che nel frattempo ha raggiunto i 100 milioni di euro.