
di Antonella Calcagni
Proroga dello Stato di emergenza al 31 dicembre del 2014 e sblocco della paralisi macerie (determinata dalla scadenza del mandato del soggetto attuatore). Sono questi i punti più importanti del decreto legge del 24 aprile scorso che prevede “ulteriori disposizioni per le zone colpite e per favorire la ricostruzione in Abruzzo”. Lo sblocco delle macerie potrebbe tuttavia essere solo apparente visto che la norma non contempla affatto la posizione di Asm che non potrà più occuparsi della selezione delle macerie.
«Il decreto ci ha tagliato fuori – spiega il presidente Asm Luigi Fabiani – Avevamo inviato una proposta di emendamento al governo che non è stata accettata». Qualcuno però dovrà pur fare il lavoro “sporco”, un’altra azienda privata? E come sarà selezionata? Intanto solo per completare il lavoro sarà fatta una convenzione fra Ufficio speciale, Asm e vigili del fuoco ed Esercito per la demolizione di palazzi importanti fra cui la vecchia sede Anas. La norma autorizza tuttavia in deroga il corpo dei Vigili del Fuoco e l’Esercito a continuare il trasferimento delle macerie pubbliche verso gli impianti di smaltimento e di recupero.
La regia dell’abbattimento e la demolizione di immobili del demanio e di quelli pubblici toccherà invece dagli uffici speciali. Il decreto ribadisce che le macerie sono da considerare rifiuto urbani, fatta eccezione per i coppi le ceramiche e pietre con valenza artistica e architettonica. Altri articoli contemplano proroghe per il pagamento di contributi e assicurazioni obbligatorie al 15 giugno 2013.
Altri stabliscono inoltre la ripartizione della delibera Cipe del dicembre scorso in relazione alle somme per il contributo di autonoma sistemazione e i contratti di fitto in favore dei proprietari di abitazioni E inagibili. L’assistenza agli aventi diritto è riconosciuta tuttavia fino a concorrenza di 53 milioni di euro si legge nel testo, come dire: quando finiscono le risorse addio Cas. Con lo stesso criterio sono a disposizione per i fitti 8 milioni 700 mila euro. Confermata inoltre anche per l’anno in corso la somma di 800 mila euro per i fitti delle numerose sedi comunali (risorse attinte sempre dal calderone del Cipe).
Altro passaggio rilevante del decreto è quello relativo alla sicurezza. Il ministero della Difesa, si legge del decreto, è autorizzato a impiegare dal primo gennaio 2013 fino al 31 dicembre 2013 un contingente non superiore a 135 unità (su tutto il cratere) per la prosecuzione dei servizi di vigilanza e protezione. A questo voce viene assegnata una spesa di 3 milioni e mezzo di euro circa.