Sparatoria davanti a Palazzo Chigi

28 aprile 2013 | 11:48
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Sparatoria davanti a Palazzo Chigi

Durante la cerimonia di giurmento del governo Letta, un uomo ha sparato davanti a Palazzo Chigi – sede della presidenza del Consiglio – colpendo due carabinieri. Ad aprire il fuoco un uomo in giacca e cravatta che all’improvviso ha sparato. I due carabinieri avrebbero risposto al fuoco. L’uomo potrebbe essere uno squilibrato e, a sua volta ferito, è stato fermato dalle forze dell’ordine.

Allarme nel piazzale davanti al Quirinale, la folla viene fatta defluire: si teme che ci sia in circolazione un uomo armato.

Secondo prime informazioni, i due carabinieri non sarebbero in pericolo di vita. E’ confermato che uno dei due militari è ferito ad una gamba, mentre l’altro sarebbe stato colpito di striscio al collo.

Anche l’uomo che ha aperto il fuoco contro i carabinieri è stato ferito nella successiva sparatoria.

C’è anche una donna tra le persone ferite. La passante è stata ferita di striscio da un proiettile, non sarebbe in pericolo di vita ed è stata soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale.

I volti dei nuovi ministri sono passati dalla gioia, all’incredulità poi allo sgomento appena appresa la notizia della sparatoria davanti a Palazzo Chigi durante la loro cerimonia del giuramento al Quirinale.

L’area intorno a palazzo Chigi è stata completamente transennata dai Vigili Urbani. Bandoni sono stati srotolati in via del Corso e il traffico è bloccato. Dietro le transenne sono centinaia le persone che si sono assiepate: scattano fotografie e cercano di sapere cosa sia accaduto. All’interno del perimetro delimitato è un continuo via vai di ambulanze e forze dell’ordine.

L’arrestato si chiama Luigi Preiti, è nato nel 1964 in Calabria ed è domiciliato ad Alessandria. L’uomo – che non ha precedenti penali ed ha agito da solo – ha poi tentato di fuggire, ma è stato ferito durante una colluttazione con le forze dell’ordine e arrestato.

«Ho deciso di fare tutto questo 20 giorni fa», ha detto Preiti confessando il suo gesto al procuratore aggiunto Gianfilippo Laviani nel corso dell’interrogatorio. Preiti ha aggiunto di avere acquistato «la pistola quattro anni fa al mercato nero ad Alessandria». «Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma sono disperato», ha tentato di giustificarsi l’uomo.