Nuovi progetti di ricerca

30 aprile 2013 | 11:25
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Nuovi progetti di ricerca

«L’età media della popolazione mondiale sta crescendo a causa di una diminuzione della fertilità ed un contemporaneo aumento dell’aspettativa di vita durante la seconda metà del 20° secolo. Questi fattori – si legge in un comunicato della WEST Aquila -, combinati all’elevata fertilità in molti Paesi durante la seconda guerra mondiale risulterà in un aumento del numero di persone con età superiore ai 65 anni durante i prossimi venti anni. In Europa, in particolare, il numero di persone ultra sessantacinquenni passerà dal 15.5% al 24.3%. Questo numero crescente di anziani accresce la domanda di sistemi di sanità pubblica e servizi medici e sociali: la sanità pubblica dovrà presto affrontare un incremento nel carico dovuto a malattie croniche, infortuni, disabilità e una crescente richiesta di servizi di monitoraggio di pazienti con relativo aumento dei costi sulle finanze pubbliche».

«Mentre l’assistenza fornita da personale specialistico non è rimpiazzabile – si legge ancora nel comunicato -, gli ultimi ritrovati nel campo dell’information and communications technologies (ICT) possono aprire nuove prospettive nell’assistenza remota, ovvero la possibilità per le persone di essere monitorate nelle proprie case per periodi di tempo prolungati, in maniera quasi invisibile e quindi garantendo la possibilità di mantenere un elevato tenore di vita e la necessaria indipendenza di queste persone. Più in dettaglio, le nuove tecnologie legate alle reti senza fili di sensori (WSN) sono considerate come una delle aree di ricerca più interessanti nell’ambito della sanità e del monitoraggio “in-casa”. Sensori miniaturizzati sono già disponibili e possono essere indossati o impiantati nel corpo umano, nonché dispiegati nell’ambiente per formare una rete di comunicazione al fine di raccogliere dati e misure biometriche da poter trasferire a centri specialistici per l’analisi da remoto. La tecnologia senza fili consente ai pazienti completa mobilità in quanto non più costretti a stare in ospedale per lunghi periodi di tempo per completare tutte le analisi. Di fatto, l’obiettivo di queste tecnologie è assicurare un’elevata qualità del servizio di assistenza sanitaria, non dando la sensazione ai pazienti di essere costantemente monitorati e quindi non impedendo loro le normali attività quotidiane e la loro libertà di movimento».

«Con la sua esperienza pluriennale nel campo della ricerca nelle reti di sensori wireless – specifica la srl nel comunicato – , il team di WEST Aquila Srl (spin-off dell’Università degli Studi dell’Aquila) composto da ricercatori e professori, si propone come elemento centrale di pivot per lo sviluppo di tali progetti di healthcare. In questo senso, WEST Aquila è presente in due importanti iniziative a livello di progetti Europei e di importanza strategica regionale. Il primo è un progetto del Settimo Programma Quadro della Comunità Europea nell’ambito chiamato Marie Curie Industry-Academia Partnerships and Pathways (IAPP) e si intitola Wireless Sensor Networks for Quality of Life (WSN4QoL, http://mail.mobi-health.eu/wsn4qol). In esso, WEST Aquila è coinvolta con altri due partner, uno spagnolo (Università Tecnica della Catalogna) e l’altro greco (Vidavo srl), allo sviluppo di un prototipo di rete di sensori per il monitoraggio remoto di pazienti. Il secondo progetto si intitola UBICARE (acronimo di UBIquitous CAREgiver), sviluppato in collaborazione con altre sei Aziende del Polo di Innovazione ICT della Regione Abruzzo, ed è inquadrato nell’iniziativa POR 2007-2013 della stessa Regione a sostegno della Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale. Esso è finalizzato alla prototipazione di un sistema di monitoraggio sanitario non invasivo per malati di Alzheimer in grado si permettere loro una vita sociale massimamente attiva, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia che possono durare anche diversi anni.

Tutto ciò testimonia la volontà della Società di rafforzare la sua posizione che la vede giocare un ruolo strategico di congiunzione tra l’ambiente della pura ricerca accademica e quello industriale».