Google at work

1 maggio 2013 | 14:40
Share0
Google at work

di Tiziana Pasetti

Se lo guardi vedi una segretaria, un giardiniere, un imbianchino, un elicottero con scala sulla g che fa pensare ad una professione di soccorso, un muratore e una antenna satellitare che rimanda al mondo delle telecomunicazioni in generale; queste le sei figure professionali scelte per rappresentare un work planet in crisi quasi totale.

Se lo guardi e basta, se non connetti i neuroni e freni le sinapsi, ti limiti a dire qualcosa tipo: «Il motore di ricerca più famoso del web-world si adatta e dedica il doodle del giorno alla festa dei lavoratori, che gran cosa!».

I doodle sono un gioco divertentissimo e una raffinatissima lettura digitale del quotidiano, su questo nessun dubbio.

Però. Però io credo si possa fare qualcosa di più. Basta non fermarsi all’immediato, all’ovvio, basta non farsi limitare.

G come garanzia

O come opportunità

Ancora una O come OSARE, ORA

Un’altra G per giustizia

L come LAVORO

E come ‘E che sia per tutti, però’.

Certe parole ci vengono incontro e si fanno plasmare, l’importante è saperle leggere e contestualizzare. Nasce come un gioco, diventa una palestra per la mente, porta alla lettura del mondo.