Doping e bullismo: prima uomini, poi sportivi

3 maggio 2013 | 14:07
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Doping e bullismo: prima uomini, poi sportivi

di Alessia Lombardo

Se non gareggi lealmente hai già perso nello sport come nella vita. È l’insegnamento che i ragazzi delle scuole superiori dell’Aquila portano a casa al termine del convegno organizzato dall’osservatorio nazionale Bullismo e Doping, in collaborazione con il Coordinamento Educazione fisica e sportivo dell’ufficio scolastico regionale e L’Aquila Calcio, ospitato in mattinata dall’aula magna del ‘Cotugno’.

Due i testimonial olimpici che hanno sottolineato come lealtà e onestà facciano prima l’uomo, poi lo sportivo, sin dai banchi di scuola.

Felice Mariani e Luca Massaccesi, entrambi con un passato da campioni olimpici nel judo e nel taekwondo, raccontando la propria adolescenza e il sacrificio nello sport hanno etichettato il bullo come «debole» e la vittoria conquistata con espedienti non sportivi come «effimera».

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Per realizzare sogni, in modo sano, non occorre pensare esclusivamente all’arrivo, ma godersi il viaggio senza deviazioni che possano a lungo termine risultare nocive per il cuore e per il fisico.

Enzo Imbastaro, presidente del Coni Abruzzo, ha ricordato il campione da poco scomparso Pietro Mennea. «Era un campione che ha combattuto il doping – ha spiegato – doping e bullismo sono due piaghe anche del mondo sportivo. I risultati ottenuti barando sono effimeri, senza significato, con successivi danni al fisico. In una società che va di fretta occorre mantenere sani i valori».

«Gli sportivi – ha continuato – riescono a inserirsi bene nella società. Chi ha fatto sport è più affidabile anche per le aziende. Dovete praticare lo sport, non soltanto guardarlo in tv».

I due campioni, entrambi provenienti dalla scuola di vita delle arti marziali, hanno sottolineato come la cultura della sconfitta, tra i primi insegnamenti, porti poi alla vittoria. «Cadere e saper perdere permette di potersi rialzare», hanno detto all’aula gremita.

Di notevole importanza, come sottolineato dal segretario generale dell’Osservatorio Massacesi è «studiare l’avversario non pensando solo a se stessi».

Da non sottovalutare neanche il cyberbullismo, che dilaga sempre più tra i giovani grazie alle nuove tecnologie.

L’Aquila, scelta dalla Federazione tra le 25 città italiane per la campagna di prevenzione 2013, anche grazie al progetto dello stadio senza barriere di Acquasanta, dovrà farsi portavoce di valori di correttezza e onestà.