Ricostruzione privata, «Necessaria trasparenza»

3 maggio 2013 | 10:40
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Ricostruzione privata, «Necessaria trasparenza»

«Nonostante gli appalti per la ricostruzione privata non siano gare pubbliche, sarebbe opportuno rispettare comunque il principio di trasparenza». A sottolinearlo è Paolo Tella, amministratore unico di ‘L’Aquila 2009’, la società consortile cooperativa che nei mesi scorsi aveva chiesto di prendere visione del verbale di affidamento ad un’altra ditta dei lavori per la riparazione di uno dei numerosi aggregati cittadini; vicenda finita sul tavolo del Tar Abruzzo. I giudici chiamati ad esprimersi sulla richiesta di L’Aquila 2009 avevano precisato che l’iter di scelta di una ditta da parte di un consorzio “non è soggetta ad alcuna regola sull’evidenza pubblica, né soggiace a criteri di aggiudicazione su cui possano fondarsi posizioni soggettive qualificate delle imprese interpellate ai fini dell’affidamento dei lavori”, ma Tella insiste sull’importanza della trasparenza, a prescindere dalle modalità e dai criteri utilizzati dai consorzi per selezionare le ditte a cui affidare la riparazione degli aggregati.

«La normativa è molto chiara circa la gestione privatistica degli affidamenti», sottolinea Tella, spiegando di essere perfettamente consapevole del fatto che «i proprietari sono legittimati a scegliere qualsiasi impresa indipendentemente dai requisiti e dalle offerte» perché «l’incarico è fiduciario». «Non esiste nessuna procedura stabilita sui criteri di affidamento alle imprese – ribadisce l’amministratore di L’Aquila 2009 – e io non ho mai pensato di oppormi alle scelte dei proprietari delle abitazioni da riparare perché, nel rispetto della legge, le considero legittime, non va tuttavia dimenticata la trasparenza degli atti». «Quello che inserisce il ministro Barca nell’ordinanza 4013 – aggiunge – è proprio un principio di trasparenza. La legge 241 dice inoltre che il diritto di accesso agli atti è applicabile sia ad enti pubblici che ad enti privati nel caso in cui ci sia un’impresa, come nel nostro caso, che ha partecipato ad un appalto. Io non faccio riferimento alla trasparenza a livello generale, faccio riferimento alla trasparenza nei confronti di chi ha partecipato ad un appalto, che credo abbia il diritto di sapere ufficialmente qual è stata la scelta, anche senza entrare nel merito. Per il nostro lavoro è infatti fondamentale avere questo tipo di informazioni che permettono di capire quali sono le esigenze dei proprietari e le caratteristiche dei concorrenti».

«Io ho saputo solo per sentito dire chi ha vinto l’appalto in questione e voglio sottolineare che l’impresa che ha ottenuto l’incarico è di proprietà di un imprenditore che stimo e che lavora molto bene – aggiunge Tella – ma la questione della trasparenza resta centrale. C’è la legge 241, c’è l’ordinanza 4013 di Barca e c’è l’ultimo decreto di febbraio 2013 di Monti che ribadisce il fatto che per la richiesta di contributi devono essere presentate tutte le offerte pervenute dalle imprese con la decisione dei proprietari in merito alla scelta. Deve essere possibile conoscere la procedura di affidamento e non necessariamente ai fini di un’eventuale opposizione».

Tella precisa infine che L’Aquila 2009 non ha alcuna intenzione di alimentare polemiche con le altre ditte: «Ho fatto semplicemente una richiesta di accesso agli atti, avrei semplicemente voluto leggere quel verbale di affidamento».