Roio, l’antica festività del ritrovamento della Croce

3 maggio 2013 | 18:03
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Roio, l’antica festività del ritrovamento della Croce

di Oreste Luciani

Roio, diocesi dell’Aquila, rimane una delle poche comunità che ancora celebra, il 3 di maggio di ogni anno, la festa del ritrovamento delle Croci del Calvario insieme alla comunità di Gerusalemme. La festività non compare più nel calendario romano ma resta radicata nel culto di Gerusalemme e nella chiesa di Maria SS della Croce di Poggio di Roio. Le vicende del ritrovamento delle tre Croci da parte della madre di Costantino S.Elena sono ben note. Tra i documenti cito solo: ”Epistula ad Costantium Imperatorem” di Cirillo, vescovo di Alessandria, ”De obitu Theodosi”di S.Ambrogio e “Itinerarium Burdigalense” del 333.

Nel 325 iniziarono i lavori di sgombero della zona del Caivario e del Sepolcro ricoperte da una spianata fatta eseguire da Adriano per nascondere i luoghi di culto anche con la costruzione di un tempio dedicato ad Aelia Capitolina. Nel corso dei lavori, in una cisterna, vennero rinvenute, alla presenza della regina Elena, le tre Croci del Calvario. Era il 3 di maggio del 325. Le tre preziose reliquie vennero conservate nel Martyrion di Gerusalemme e successivamente S.Elena divise la Croce di Gesù in tre parti di cui una restò a Gerusalemme, un’altra data a Costantino e la terza portata a Roma e sistemata nella chiesa poi basilica di S.Croce in Gerusalemme. Il 14 settembre del 336 venne solennemente dedicata la basilica costantiniana di Gerusalemme alla presenza di numerosi pellegrini e vescovi provenienti da tutto l’impero.

La festività del ritrovamento della Croce si celebra attualmente a Gerusalemme il 7 maggio poiché sembra che in quella data sia apparsa, sui luoghi del ritrovamento nel 325, una grande e luminosa Croce. Questo fenomeno veniva ricordato nella chiesa orientale con grande rilevanza liturgica. Nel 1955 Pio XII istituì la festa di S.Giuseppe artigiano il 1 maggio e si spostò la festa dei SS Filippo e Giacomo al 3 di maggio. La festa del rinvenimento della Croce scomparve a seguito della riforma liturgica del 1969 che sopprimeva le feste doppie. Si conservò la sola festività dell’Esaltazione della Croce il 14 settembre. Ed ecco le modalità dello svolgimento del rito del Rinvenimento della Croce a Gerusalemme: «Il giorno 6, ai primi vespri della festa del Ritrovamento della Santa Croce, i frati del convento del Santissimo Salvatore sono scesi al Santo Sepolcro per celebrare, come ogni anno, la festività. Alle 9.30 è stata celebrata la messa solenne nello steso posto. Al termine della messa ci si è recati processionalmente al luogo della Resurrezione per compiere tre giri attorno all’Edicola del Santo Sepolcro. Il celebrante portava in mano la reliquia della Santa Croce incensata costantemente da due turiferari, mentre le bambine spargevano fiori al suo passaggio. Nella parte finale della processione si è compiuto un giro attorno alla Pietra dell’Unzione, passando quindi sotto il Calvario, luogo dove la Croce ci ha donato la salvezza.

Successivamente la sacra reliquia è stata posta sopra la tomba del Signore ed il celebrante ha benedetto i fedeli. La benedizione è stata ripetuta al luogo dell’apparizione del Signore alla Maddalena e nella cappella dell’apparizione di Gesù a sua Madre». (Da una relazione dei francescani custodi di Terra Santa)

La presenza della festività del 3 di maggio ha inizio a Roio sicuramente molto prima della presenza nel luogo dei giovanniti che ottennero da papa Onorio III il riconoscimento dello “spedale” di S.Leonardo della Croce di Roio. La denominazione dello stesso denota la presenza di un culto alla Croce già prima veicolato da antichissime presenze monastiche nella sovrastente Badia di S.Lorenzo delle Serre.La presenza dei giovanniti cessa nel periodo dell’edificazione della città de L’Aquila così come quella di alcune monache dell’oridine damianita provenienti da Sassa ed incardinate nella Chiesa di S.Lorenzo e Nicola della città. La chiesa di S.Leonardo continuò ad esistere sotto la cura della locale “Universitas Rhodi” e dei celestini che occupavano il restaurato monastero di S.Lorenzo. La presenza dei francescani di S.Chiara, convento sorto sulle rovine dell’antica chiesa della Madonna delle Fontane già occupato dalle clarisse provenienti da Roio, rinvigorì il culto alla Croce del 3 di Maggio in considerazione della loro custodialità nei luoghi santi. L’orografia del luogo permise la creazione di un Sacro Monte calcato da fedeli che percorrevano l’erta di Monteluco lungo la Via Crucis culminante con le Tre Croci sulla sommità attualmente cosparsa da antenne televisive.

Da alcuni atti di rendicontazioni di spese sostenute dai procuratori della Masseria della Madonna SS della Croce si evince che nel corso della festività del 3 di maggio i fedeli potevano lucrare di un’indulgenza in occasione della visita al luogo di culto dopo aver adempiuto all’intera “opera indulgenziata” Pagato p.dai presenti et due forme di cascio donati p far venire l’indulgenza da Roma” ed ancora “Pagato una forma di cascio donate a quello che portò l’indulgenze carlini 2“ E lo stesso padre Domenico di S.Eusanio in un suo scritto del 1861 riferisce che “alla chiesa vi sono addetti due cappellani che vi dicono ogni giorno amendue la messa, e in tutte le feste di precetto vi fanno la serotina. Ai 3 di maggio vi si celebra la festa della Santa Croce con indulgenza plenaria, e nella terza domenica di giugno quella della traslazione della sacra statua e sempre col panegirico“.

I fedeli della comunità di Roio e dei dintorni celebrano con una liturgia ricca di significati la festività ed al termine della messa officiata sull’altare della Madonna, si recano in processione su Monte Luco soffermandosi ad ogni stazione della Via Crucis non più con croce di legno e di ferro ma in mosaico dello Studio del Mosaico Vaticano realizzate in prima assoluta e fortemente volute dal card.Carlo Confalonieri già vescovo della città dell’Aquila. Anche dopo la riforma liturgica del 1969 si continua a celebrare, così come in Terra Santa, l’antica festa risalente al IV secolo.