L’Aquila, 5 maggio. Storici dell’Arte e ricostruzione civile

Si prevede un corteo silenzioso di centinaia di persone nelle vie del
centro storico dalle 11,00 alle 13,00 con raduno nel piazzale della
Fontana Luminosa e un’assemblea dalle 14,00 alle 17,00 presso la Chiesa di
S. Giuseppe Artigiano in Via Sassa, che sarà conclusa da Salvatore Settis.
Sarà presente il nuovo ministro per i Beni e le attività culturali Massimo
Bray.
Queste le motivazioni dell’iniziativa, scrive Paolo Muzi
Presidente Sezione Italia Nostra-L’Aquila:
«Il prossimo 5 maggio gli storici dell’arte sono chiamati a riunirsi
all’Aquila. È la prima volta che tutti gli storici dell’arte si
incontrano: senza distinzioni tra insegnanti di scuola, professori
universitari, funzionari del Mibac o di altri enti,studenti, dottorandi,
laureandi, pensionati.
Lo faranno all’Aquila, perché se nella distruzione del monumentale centro
della città, devastato dal terremoto del 2009, vediamo l’annullamento
della nostra stessa missione culturale civile, sentiamo il dovere di
partecipare alla ricostruzione, che sta finalmente e faticosamente
ripartendo.
Lo stato terribile dell’Aquila, divisa tra monumenti annullati e new towns
di cemento, è una metafora perfetta di un Paese che affianca
all’inarrestabile stupro edilizio del territorio la distruzione,
l’alienazione, la banalizzazione del patrimonio storico monumentale,
condannando così all’abbrutimento morale e civile le prossime generazioni.
Gli storici dell’arte vogliono dire con forza che è giunto il momento di
ricostruire, e di farlo attraverso la conoscenza : ricostruire, restaurare
e restituire alla vita quotidiana dei cittadini il centro dell’Aquila;
ricostruire il tessuto civile della nazione; ricostruire il ruolo della
storia dell’arte come strumento di formazione
alla cittadinanza e non come leva dell’industria alienante
dell’intrattenimento
culturale».
Sarà presente anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
«Inaugurando il restauro della Chiesa di San Biagio dei Falegnami a L’Aquila – ricorda Sgarbi – con le lodi a don Giovanni Epicopo, promotore e animatore dell’intervento, e alla Fondazione Roma con il suo Presidente Emanuele Emmanuele, osservavo come fosse singolare che la prima chiesa restituita alla sua dignità è stata recuperata grazie a un finanziamento privato, mentre le decine di milioni di euro dello Stato non avevano prodotto analoghi effetti. Uscirono indignati dalla chiesa il Direttore generale del ministero dei Beni Culturali Antonia Pasqua Recchia e il Soprintendente Fabrizio Magani, soprattutto quando, evidenziando il contrasto, osservai che, prioritario per qualunque governo era il recupero del centro storico dell’Aquila. Ora gli storici dell’arte italiani – aggiunge Sgarbi – chiamati da Tomaso Montanari, protagonista di importanti iniziative per le difesa etica del patrimonio artistico e italiano, si riuniscono proprio nella chiesa di San Biagio, alla presenza del ministro dei Beni Culturali Massimo Bray. Mi sembrano segnali positivi (dall’iniziativa di don Epicopo e Emanuele Emmanuele, alla scelta di Montanari, alla presenza del Ministro) nella direzione che avevo indicato, non con intenzioni polemiche, ma fotografando una realtà drammatica e incivile. Per questo ritengo opportuno aderire all’iniziativa ed essere presente a L’Aquila».