
«Il sindaco Cialente ora non deve essere lasciato solo. Sarebbe sin troppo facile evidenziare ciò che è stato fatto sino al 31 agosto 2012 e quello che invece non si è fatto da quella data a oggi. Ma ora non è il tempo delle polemiche. L’Abruzzo e il suo capoluogo non possono permettersi un anno di blocco della ricostruzione. Non possiamo sopportare che quella che potrebbe essere una occasione di rilancio e di sviluppo economico, venga trasformata in una terribile stasi». A sostenerlo è il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
«E’ evidente – ha aggiunto – il fallimento della idea di ricostruzione completamente affidata agli enti locali ed in primis al comune dell’Aquila. Ora è tempo che il nuovo governo si assuma le proprie responsabilità. E per ottenere ciò è necessaria finalmente unità istituzionale delle forze del territorio. Per questo da domani contatterò personalmente il premier Letta e il vicepremier Alfano affinché si proceda celermente ad aprire un tavolo per la ricostruzione dell’Aquila e degli altri comuni colpiti dal terremoto. Il tavolo dovrà indicare in primis se ci sono le risorse già stanziate dal governo Berlusconi e deliberate dal Cipe lo scorso dicembre».
«In secondo luogo – ha concluso – dovrà garantire un nuovo stanziamento che assicuri un flusso costante di risorse da destinare alla ricostruzione e allo sviluppo. Infine è necessario che si individui celermente un interlocutore governativo che, laddove necessario, abbia la forza di rappresentare le istanze del territorio, coordini le azioni da intraprendere e apporti i necessari correttivi ad un apparato che dallo scorso mese di settembre ha dimostrato tutti i suoi limiti».