
di Antonella Calcagni
Altro che Comune virtuoso, conti alla mano Angelo Mancini (Idv L’Aquila Oggi) dimostra che del bilancio comunale non v’è certezza, mentre sul pasticciccio Tarsu è ancora tutto in alto mare.
Il conto dell’ente per Mancini è non allineato né con quello delle Spa, né con quello dell’ex Onpi che presenterebbe un bilancio «anomalo». A fronte di un bilancio di competenza di circa un milione di euro fanno da contraltare residui attivi per 7 milioni di euro e residui passivi per 4 e mezzo. Spiccano i canoni non riscossi di 650 mila euro della facoltà di Scienze motorie la cui sede è in condominio con L’Onpi. Su questo punto Mancini(ma anche Imprudente, Ferella e Properzi) annuncia una interrogazione. Da verificare se magari l’università abbia versato i canoni al Comune che non li ha poi girati all’Onpi.
Il ciclone residui investe anche il bilancio del Comune, il cui avanzo di amministrazione (99 milioni) a questo punto non è certo sebbene sia parzialmente vincolato. Poi il paradosso: il segretario generale e il sindaco Cialente chiedono alla Commissione Bilancio di procedere al riaccertamento dei residui eliminando quelli non più esigibili. Allora, si chiede Mancini, dirigenti e funzionari che ci stanno a fare?
A fronte di 6 milioni di multe da esigere, il Comune ha incassato poco più del 2%. In cassa dei 7 milioni di Tarsu da recuperare non c’è un euro. Sul pasticcio Tarsu la soluzione è ancora lontana. Sono finiti nel tritacarne i proprietari di case A che non si sono reiscritti al ruolo dopo la ripristinata agibilità, mentre i morosi ante sisma e gli abitanti del progetto case hanno ottenuto l’abbattimento al 40% (da Equitalia!)