Ricostruzione: «Serve mobilitazione di tutta la città»

7 maggio 2013 | 15:14
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Ricostruzione: «Serve mobilitazione di tutta la città»

«La ricostruzione dell’Aquila e degli altri centri del cratere sismico era e resta una priorità nazionale che il governo dovrà finalmente fare propria». A rimarcarlo, attraverso una nota congiunta, sono i segretari di Cgil, Cisl e Uil L’Aquila Umberto Trasatti, Paolo Sangermano e Michele Lombardo.

«D’altra parte – argomentano – non è accettabile che a Roma, a quattro anni dal terremoto, si continui ancora a discutere su quel che è accaduto nelle zone colpite; su quanti e quali siano i danni all’Aquila e negli altri comuni e se questo territorio ha gli stessi diritti e le stesse prerogative che lo Stato italiano e le sue istituzioni hanno concesso agli altri territori che prima e dopo di noi sono stati colpiti da una tragedia».

Cgil, Cisl e Uil hanno registrato «con amarezza e grande inquietudine» le parole del sindaco Cialente, «costretto ad alzare la voce per far sentire il dolore e la solitudine di cittadini, famiglie, lavoratori e imprese lasciati soli, senza nessuna certezza sul proprio futuro». Parole che, secondo i sindacalisti «suscitano indignazione, a prescindere da quel che si pensa della governance per la ricostruzione, perché a quattro anni dalla catastrofe è intollerabile che i Comuni colpiti debbano ancora reclamare i propri diritti e uno straccio di sicurezza sul fatto di avere una speranza di vita».

«D’altra parte – aggiungono Trasatti, Sangermano e Lombardo – quanto accade richiede la mobilitazione di tutta la città: la presa d’atto che soltanto con l’iniziativa di tutti noi (cittadini, organizzazioni, istituzioni e forze politiche) usciremo da questo clima che rende indifferibile un appello ad agire rivolto a coloro che non si rassegnano a quel che altri hanno disegnato e voluto per questo territorio, che non ci piace e che non siamo più disposti a tollerare. Ce n’è quanto basta per chiedere allo Stato italiano e alle sue istituzioni di fare il proprio dovere e di dare anche agli aquilani e a tutti i cittadini colpiti nel 2009 quel che finora è stato dato a tutti: la certezza di poter avere un futuro per sé e i propri cari, di non essere condannati a dover lasciare L’Aquila e l’Abruzzo».

«Per quanto ci riguarda – concludono – saremo al fianco degli enti, delle istituzioni e di coloro che vorranno battersi per il rispetto del diritto alla vita e al futuro. Lo faremo come sempre accanto e insieme ai lavoratori e ai cittadini, ricorrendo ad ogni iniziativa si renderà necessaria: nel caso anche la mobilitazione generale».