
«Le ossa di Celestino V si vedono in modo discreto, ma volutamente per far capire che lo scheletro è nell’urna di [i]plexiglass[/i] per ragioni conservative e nel manichino c’è solo il cranio dentro la maschera». A precisarlo, attraverso una nota, è la Diocesi dell’Aquila.
«Del resto – precisano i portavoce della Diocesi – anche prima era così con la differenza che prima le ossa erano in una cassettina di legno aperta e nascosta dai paramenti, cosa molto disdicevole per la conservazione. Mai le ossa erano state ricomposte nel manichino. Non si capisce perché sarebbe secondo alcuni più opportuno celare del tutto le ossa».
«La scelta che è stata fatta è quanto mai opportuna e risponde a criteri di conservazione e di verità, al fine di non far credere ai fedeli che il corpo sia integro e incorrotto – prosegue la nota – Solo nel caso di mummificazioni si riveste il corpo. L’urna interna è in plexiglas, materiale inerte e adatto alla conservazione, le ossa sono ancorate tramite fascette inerti ad una lastra di plexiglas, così che non vengano a contatto con materiali deteriorabili. Inoltre sotto le ossa è stato steso uno strato di gel di silice per ridurre l’umidità che le danneggerebbe. Soltanto il cranio è stato posto sotto la maschera, ma anche quello risulta visibile tra la maschera e il cuscino».
«Il tutto è stato già spiegato nella conferenza stampa – conclude la Diocesi – e si prega di rispettare il lavoro serioe epuntuale dei componenti della commissione diocesana composta da personalità di alto livello».