Chiodi: Cialente va affiancato

9 maggio 2013 | 16:38
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Chiodi: Cialente va affiancato

«Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in tutto questo tempo ha solo cavalcato una forma di protesta che si è rivelata sterile e dannosa abbandonandosi ad assurde reazioni e a dietrologie incomprensibili. Ammetta il primo cittadino che questo suo atteggiamento non è riuscito a produrre nessun risultato utile. Oggi cerca di attirare l’attenzione su problemi che non è stato in grado di gestire direttamente dimostrando inefficienza operativa e incapacità gestionale». Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in riferimento alla questione della ricostruzione post terremoto.

«Per questo ho sostenuto – ha proseguito Chiodi – che Cialente non deve essere lasciato solo ma va affiancato e supportato. Fornire esempi di protesta ben oltre i normali limiti della decenza e della legittimità non aiuta ne L’Aquila ne, tantomeno, l’Abruzzo. L’Aquila non può permettersi ancora di restare nel blocco della ricostruzione per cui chiedo unità e compattezza sul fronte istituzionale. Del resto, terminata la fase commissariale, il 31 agosto 2012, tutte le attività legate alla ricostruzione hanno subito un brusco ‘stop’».

«Inoltre – continua Chiodi – siamo entrati in un periodo di stasi con la mancata previsione di nuove risorse da parte del governo Monti. Le uniche risorse a tutt’oggi messe a disposizione per la ricostruzione dell’Aquila sono quelle stanziate sotto il Governo Berlusconi con il decreto Abruzzo: circa 10,5 miliardi di euro. Siamo in attesa di capire oggi cosa vorrà fare il nuovo Governo nazionale per la nostra regione e per risollevare le sorti del territorio dell’Aquila. Oggi bisogna subito trasferire in termini di cassa tutte le risorse stanziate da Berlusconi e dal suo governo e prevedere, con un nuovo provvedimento, uno stanziamento certo per i prossimi anni che assicuri un flusso cospicuo di risorse per la ricostruzione».

«Pertanto, – ha concluso il presidente della Regione Abruzzo – è necessario che arrivino subito i primi 800 milioni e poi il restante miliardo dello stanziamento di Berlusconi e venga previsto uno stanziamento almeno pari a quello della legge 77 del 2009 (decreto Abruzzo) che attivi trasferimenti di risorse almeno pari ad un miliardo l’anno».