
A L’Aquila sono stati 6.500 i posti di lavoro persi negli ultimi 12 mesi, mentre l’incremento della cassa integrazione è stato del 1600%. E’ quanto emerge dalle stime riportate da Confartigianato Abruzzo il cui presidente, Angelo Taffo, rivolge un appello ai parlamentari della regione affinché inseriscano alcuni temi nella loro agenda di lavoro, quali priorità per la ripresa dell’Abruzzo.
Tra questi: riduzione della pressione fiscale; liquidità finanziaria; semplificazione della macchina burocratica; riforma del mercato del lavoro e azzeramento della contribuzione sul cratere del sisma; annullamento delle ordinanze Inps e Inail cratere del sisma e finanziamento certo almeno un miliardo all’anno per il cratere del sisma.
«La città dell’Aquila, martoriata dal sisma di quattro anni fa, doveva diventare il più grande cantiere d’Europa – sottolinea Taffo – doveva costituire il volano dell’economia regionale e nazionale. Invece, nostro malgrado, il settore dell’edilizia ha registrato, nel terzo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, un clamoroso -4%: il trend peggiore a livello nazionale».
«In Abruzzo – conclude Taffo – la flessione del Pil nell’ultimo anno è stata del 6,9% rispetto ad una media nazionale del -5% (e del Mezzogiorno del -4%) e la disoccupazione in Abruzzo è passata dal 7,6% a circa il 12%, mentre quella giovanile supera abbondantemente il 40%».