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di Nando Giammarini*
A Casalpalocco in un clima di amicizia e simpatia, emozioni e calore umano, la premiazione della XIII edizione del premio letterario “Il Telescopio”.
Nato da un’idea della professoressa Sara Morina – donna di profonda sensibilità, capacità ed intelletto, animata da straordinaria umanità e voglia di fare – il premio letterario “Il Telescopio” rappresenta un punto fisso di riferimento nel variegato universo culturale del X Municipio (ex XIII) e più in generale nell’intero territorio del Comune di Roma.
La poesia, ma anche la prosa e la musica, sono delle sollecitudini a disposizione dell’animo umano, intente a cercare il mistero, l’arcano chiuso tra le sue pieghe, parte integrante della vita di milioni di esseri umani in cammino su questa terra incontro allo stesso destino. La poesia è semplicità, sensibilità, dolcezza in un contesto di grande elevatura sentimentale.
Il XIII premio letterario “Il Telescopio” – uno straordinario evento culturale con il patrocinio del Comune di Roma e del Consorzio Casalpalocco, un faro eterno che illumina il territorio, un tangibile segno volto a far comprendere quanto sia importante ed estesa la domanda di cultura insieme alla capacità di confrontarsi e rapportarsi – è uno splendido momento di condivisione, aggregazione sociale, comunicazione ed espressione delle proprie emozioni più nascoste. Esso rappresenta, inoltre, una coscienza letteraria legata al territorio che da 13 anni ospita vari artisti di elevato spessore culturale: passando, come un “Fil Rouge”, nelle mani della professoressa Morina, continua ad emozionare ed arricchire l’arte locale.
Non è poco in una situazione generale e in un ambiente in cui il processo di globalizzazione selvaggia sembra voler divorare la gente, la poesia ed i suoi principi più profondi. Le melodie della natura prodotte dal mare, dal vento, dallo zampillar di un’alpestre sorgente, dallo scorrere calmo di un rio nella quiete dei boschi, insieme agli affetti più intimi, ai tanti ricordi cari di vita vissuta sono i soggetti principali da cui i poeti – con i cuori palpitanti nella gioia o nella tristezza della solitudine – traggono spunto per le loro opere.
Parliamo di strumenti in grado di permettere a persone appartenenti a differenti fasce d’età e di diverse condizioni di potersi esprimere: di essere ascoltati e compresi nel proprio linguaggio, che oserei definire al di fuori di qualsiasi convenzione sociale.
Non bisogna poi mai dimenticare che la poesia, più in generale l’arte, è un veicolo di pace e in quanto tale unisce ed affratella tanti popoli del pianeta terra.
Lo scorso 4 maggio si è tenuto a Casalpalocco – un quartiere immerso nel verde e nella tranquillità, a due passi dal mare di Roma, che ben si addice all’ambiente silenzioso in cui i poeti e gli scrittori espletano al meglio le loro passioni poiché hanno necessità di raggiungere un punto di coesione, un trait d’union, tra se stessi e l’ambiente circostante – la cerimonia di premiazione del XIII concorso letterario “Il Telescopio”.
E’ un raggio di luce, rassicurante, che squarcia le tenebre mostrandoci l’esistenza di persone e luoghi raffinati in cui gli artisti riescono ad esprimersi portando il loro prezioso contributo. La sala cinema-teatro della chiesa San Timoteo era affollata per la particolare circostanza e nei volti della gente si leggeva, stranamente, quella serenità che solo simili eventi riescono a creare.
Al tavolo della presidenza l’onorevole Alessandro Onorato consigliere di Roma Capitale; la pittrice Marina Botteri; Leandro Aglieri, neo presidente di Rinnovamento Palocco; la professoressa Morina, la giornalista Manuela Sirchia; Ernesto Vetrano della Banca di Credito Cooperativo sponsor del premio; la professoressa Leila Zammar docente d’inglese alla Loyola University; Sergio Panacci consigliere del X Municipio e Serena Gana Cavallo.
La professoressa Morina ha tenuto un breve discorso di saluto sostenendo che scrivere è, a volte, un bisogno impellente per manifestare i propri pensieri ed invitando gli adulti a spronare i giovani alla scrittura.
{{*ExtraImg_133867_ArtImgRight_300x403_}}Si è poi passati alla premiazione vera e propria in un clima di soddisfazione ed emozione generale. La manifestazione è iniziata con una poesia fuori programma, [i]La Mamma[/i], un vero inno alla vita. Sul palco, oltre all’autrice della poesia, una mamma con un bimbo di soli 3 mesi, un’altra anch’ella con il suo bebè ed una donna in dolce attesa.
Si è poi entrati nel vivo della cerimonia di premiazione con la lettura delle poesie, tutte belle e profonde, e le motivazioni dei vari racconti.
La giuria composta da docenti, scrittori, giornalisti e poeti ha svolto un lavoro accurato e certosino valutando i tanti elaborati giunti. Il nostro Abruzzo è stato egregiamente rappresentato da una valente poetessa aquilana, Maria Elena Marinucci, che ha conquistato un meritato primo premio, [i]ex aequo[/i] con Rosa Simonelli e Serenella Scipioni, con la poesia “[i]Come Pioggia nel Vento[/i]”, dedicata alla nonna recentemente scomparsa che di seguito riportiamo.
Come Pioggia nel Vento
E ti ritrovo negli alberi
che svettano già adorni
di germogli
essenza e colore
della vita
spontanee sorgenti
di rugiada
nei miei giorni di primavera.
Ti ritrovo
alle prime luci del mattino
mentre sbuccio ricordi
nei lucenti silenzi dell’aurora
dietro l’angolo
dei miei quieti risvegli
oltre la collina profumata
di rose selvatiche.
Ti ritrovo
nei miei occhi persi
in meandri d’infinito
non v’è ne spazio ne tempo
ma il raccolto del tuo cuore
che mi dona un’emozione.
Tu sei stata
la mia libertà e la tua
insieme sorriso, speranza
sentimento soffocato
dolce compagnia
sollievo di una carezza.
E ti ritrovo
nella notte che si accende
in un mondo invisibile
dove echeggiano le melodie degli angeli
e cantiamo le loro parole
danzando come pioggia nel vento.
[i]*lettore[/i]
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