Cialente, Benedetti scrive a Napolitano

10 maggio 2013 | 16:50
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Cialente, Benedetti scrive a Napolitano

Consiglio Comunale dell’Aquila compatto a fianco del sindaco nella sua protesta e nella decisione di non tornare indietro, dopo la riconsegna della fascia tricolore e la rimozione delle bandiere, pur di arrivare allo sblocco dei fondi per la ricostruzione. Lo dice l’ordine del giorno approvato ieri in assemblea, dopo il viaggio del primo cittadino a Roma.

«Del resto – dice il presidente del consiglio Carlo Benedetti in una lettera ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, oltre che a vari ministri – è competenza del Consiglio decidere se e come, in base alla legislazione vigente, esporre la bandiera e l’obbligo di esporla ci sarebbe solo nel Consiglio Comunale. Il Consiglio Comunale – dice il presidente Carlo Benedetti -, ha ritenuto che la scelta del Governo di minacciare la rimozione del Sindaco appena rieletto e quindi lo scioglimento di un Consiglio Comunale votato dalle cittadine e dai cittadini, sia uno degli atti politici di maggior violenza istituzionale che non avrebbe precedente alcuno nella storia dell’Italia Repubblicana. Il Consiglio Comunale – prosegue Benedetti -, avrebbe anche potuto chiedere al Sindaco di tornare indietro sui suoi passi ma non lo farà mai, sotto la minaccia di essere mandato a casa come un assise mafiosa, nel momento in cui sta difendendo la Comunità, la Città e l’intero cratere, abbandonati a se stessi non tanto da scelte politiche quanto da apparati burocratici ministeriali che con ingiustificabili atteggiamenti si sono schierati contro la nostra disperazione».