
di Annamaria Coletti Strangi*
Poiché ora si riproducono foto di stuzzicadenti, pinzette depilatorie, netta orecchie, pettini e così via, si citano dei divertenti versi di Marziale, in merito.
Mart.6,74: “[i]Quello che se ne sta adagiato sul triclinio, tra i convitati,/con i suoi tre capelli cosparsi di unguenti,/che fruga nella sua bocca spalancata con gli stuzzicadenti,/mente o Efulano, infatti, è sdentato[/i]”.
Mart.9,27,4: “[i]. . . (o Cresto), nelle tue gambe non sopravvive più neanche un pelo…[/i]”.
Mart.12,38,4: “[i]. . . largo di petto, le gambe senza un pelo. . .”[/i]
Mart.14,25: “[i]A cosa ti servirà questo legno di bosso dai tanti denti (pettine),/ se qui non troverà neanche un capello?[/i]”.
Mart.14,23: “[i]Se gli orecchi ti pizzicano per un fastidioso prurito,/ ti diamo l’arma adatta a un grande piacere[/i]”.
La forbice; le [i]vulsellae[/i] per l’estirpazione dei peli di fronte, labbra e sopracciglia; gli [i]auriscalpia[/i] e [i]unguiscalpia[/i], per la pulizia delle orecchie e delle unghie; i [i]dentiscalpia[/i] per i denti; i pettini; gli specchi; le spatoline per mescolare i cosmetici. Questi oggetti erano essenziali per ogni donna, nel cui corredo non potevano mancare.
Molte sono le testimonianze sull’uso delle vulsellae, la cui lunghezza variava da 5 ai 12 centimetri, con le quali si estirpavano persino dei centimetri di capelli sulla fronte per aumentarne l’altezza (anche se la fronte troppo alta non era molto in voga a Roma), o si eliminavano quelli bianchi, come faceva la figlia di Augusto, tanto che il padre le chiedeva se preferiva essere: “[i]canuta o calva[/i]”. Vi ricorrevano anche molti uomini, che si depilavano ovunque (come il Cresto di Marziale).
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[i]Roma, Antiquarium Comunale.[/i]
Qui sono fotografati tre auriscalpia in osso, con un piccolo cucchiaio da un lato per pulire le orecchie, un uncino dall’altro per nettare le unghie (unguiscalpia).
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[i]Roma, Antiquarium Comunale.[/i]
Queste piccole spatole servivano a spalmare unguenti e cosmetici, strumenti anch’essi fondamentali nella toilette femminile.
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[i]Vulsellae, ib.[/i]
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[i]Coppia di vulsellae, Roma, Antiquarium Comunale.[/i]
Queste pinzette, con branche ripiegate, potevano essere usate non solo nella cosmesi, ma anche in farmacologia e chirurgia.
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[i]Forbice, Napoli, Museo Archeologico Nazionale.[/i]
Questa forbice, il cui modello era anche oggetto da toilette, fa parte dei quaranta pezzi chirurgici, rinvenuti, a Pompei, nella casa del chirurgo, appunto. Tutti gli strumenti, eccetto le lame dei bisturi, in acciaio, sono in bronzo. La tipologia, in unico pezzo a forma di ferro di cavallo, non dava ottimi risultati, specie nel taglio dei capelli, come si evince dai tanti riferimenti satirici.
[i]*Facoltà di Lettere e Filosofia – Università degli Studi dell’Aquila[/i]
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