
Sarà presto demolita la parte che resta in piedi della Casa dello Studente dell’Aquila, uno dei luoghi simbolo dei crolli del terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo poiché vi morirono otto giovani. Lo ha comunicato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in un’intervista ad un’emittente televisiva privata.
Il primo cittadino ha parlato di «problemi di sicurezza» che hanno portato alla decisione di azionare le ruspe in quel luogo ancora così carico di dolore.
Ciò che oggi resta in piedi della struttura in via XX settembre, una via teatro di numerosi crolli mortali, è ancora sotto sequestro giudiziario. Il processo per il crollo della struttura, che provocò anche 19 feriti, si è concluso lo scorso 16 febbraio con la condanna a quattro anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni per Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, i tecnici autori dei lavori di restauro eseguiti nel 2000. Con le stesse accuse sono stati inflitti due anni e mezzo a Pietro Sebastiani, tecnico dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila.