
«I ritardi e le difficoltà della ricostruzione derivano da tanti errori e da tante scelte iniziali, improntate più alla propaganda che alla soluzione del problema, ispirate più dalla strumentalizzazione politica che dall’utilità dell’investimento della montagna di milioni, sperperati in mille rivoli ed in modo clientelare». A denunciarlo, attraverso una nota, è l’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis.
«Appena la responsabilità della ricostruzione è passata nelle mani dei Comuni – argomenta De Santis – si è scoperto che le casse erano vuote, piene solo delle promesse dei diversi rappresentanti del Governo. E la Regione, con in testa il suo presidente, seguito dai consiglieri regionali, anche aquilani e degli opposti schieramenti, è rimasta muta ed assente, senza mai assumere in 4 anni un solo atto o decisione a favore dell’Aquila e della sua ricostruzione sociale e materiale. Ora, Luciano D’Alfonso, da Pescara, ci ricorda le inadempienze della Regione e la necessità di una legge regionale per la ricostruzione e per snellire le procedure relative: ha pienamente ragione ed in tanti avevano già invocato da tempo un intervento legislativo e normativo dell’ente Regione, ma invano perchè per l’attuale Governo regionale la ricostruzione dell’Aquila non è e non è mai stata una questione regionale o di valenza territoriale».
«Mancano alcuni mesi alla fine della legislatura e, quindi – aggiunge l’assessore comunale – ci sarebbe ancora il tempo per recuperare un pò di dignità istituzionale e per approvare all’unanimità una legge speciale per L’Aquila, ridando centralità, almeno in Abruzzo, alla rinascita del capoluogo di Regione. Il popolo abruzzese saprà ben valutare le responsabilità del Governo regionale, ma anche quelle dei singoli consiglieri regionali, molti dei quali sono passati per L’Aquila in questi anni solo per raggiungere il luogo di lavoro e per incassare l’indennità».
«Il sindaco, la giunta comunale il Consiglio terranno un atteggiamento fermo non per capriccio, ma per responsabilità verso la città e verso la comunità aquilana, che aspettano risposte concrete, fondi certi e tempi certi, e che non si accontentano più delle passerelle e delle promesse», conclude De Santis.