
di Antonella Calcagni
Fino ad oggi sono stati solo 150 i progetti presentati con il nuovo metodo della scheda parametrica. Lo ha detto il capo dell’Ufficio Speciale dell’Aquila, Paolo Aielli in occasione della seduta del Consiglio comunale dedicata alla ricostruzione.
Il [i]deus ex machina[/i] della rinascita della città ha spiegato che difficilmente entro la fine dell’anno potrà essere smaltito tutto il pregresso alla luce del ‘tappo’ del Genio Civile (risolto con il rinnovo della convenzione di Abruzzo Engineering) e dell’altro collo di bottiglia rappresentato al momento dalla insufficienza di istruttori delle pratiche al Comune dell’Aquila. Si tratta dei vincitori del concorsone che devono essere ancora formati.
«Si contano sulle dita di una mano coloro che sono già in grado di istruire una pratica», ha aggiunto Aielli che ha poi aggiornato il ‘pallottoliere’ della ricostruzione non facendo riferimento tuttavia alla necessità degli 820 milioni aggiuntivi per l’anno in corso: «In Comune si trovano 2 mila pratiche per 700 milioni di euro. Ereditiamo dalla filiera 1.375 pratiche per 800 milioni che riguardano progetti mai visti dalla filiera. Circa 500 pratiche inoltre sono in corso di istruttoria. Alle 1.900 pratiche se ne aggiungono 60 del Mibac, più le 150 parametriche».
Doveroso poi un passaggio sui costi dell’ufficio speciale che a conti fatti costa 3 milioni l’anno a fronte dei 7 milioni l’anno della filiera spesi solo per istruire le pratiche. Il raffronto è stato dimostrato da un fiume di cifre compresa la retribuzione di Aielli che non è di 200 mila euro l’anno (che rappresenta solo il costo del lavoro), ma di 120 mila euro lordi.
Fra gli altri conti: 150 mila euro per spese investimento; un milione 200 mila euro per il personale; (fondi che non sono presi da quelli della ricostruzione) Dalla delibera Cipe, invece, viene prelevato un milione per pagare i coordinatori e gli esperti esterni. Infine 400 mila euro sono stati destinati all’aggiornamento delle banche dati totale.
Aielli ha poi fatto un bilancio delle cose fatte, fra cui l’analisi del lavoro pregresso e la banca dati. In relazione alla delibera Cipe del dicembre scorso, il capo dell’ufficio speciale ha chiarito che con l’arrivo della prima [i]tranche[/i] attesa a giorni di 250 milioni di euro, il Comune può impegnare le somme per intero (i 950 milioni) perché in ogni caso la prima variazione di cassa dà sicurezza sull’avvenuta bollinatura della Corte dei Conti sulle tre annualità.
Con una punta di orgoglio l’ospite d’onore del Consiglio ha ricordato il grande lavoro fatto con l’appalto europeo dei Sottoservizi che consentirà di avere le linee nuove per tutta la città. Ancora: si avranno 35 mila utenze gestite grazie al progetto della Smart city attraverso una distribuzione dinamica dell’energia.
Sul fronte delle attività produttive, cui toccheranno 100 milioni di euro i criteri di distribuzione sono stati snocciolati: no a operazioni immobiliari, no alle attività commerciali o operazioni di salvataggio di aziende decotte. Priorità al polo farmaceutico e avionico.