
«Aldilà della protesta forte del Primo cittadino, che rispecchia una forte disperazione dell’Aquila e degli aquilani, ritengo che dividerci in un momento critico come questo sia un suicidio per la città e per le sue prospettive future di ricostruzione». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere aggiunto Gamal Bouchaib.
«Mille giovani aquilani ormai – aggiunge Gamal – si trovano fuori città per mancanza di opportunità lavorative, i nostri anziani soffrono in silenzio il non ritorno nei loro spazi naturali, aumentano i casi delle nuove povertà e la salute sociale è preoccupante, basta vedere i dati di divorzi e separazioni dopo il terremoto con gravi danni sui minori. Questo è il quadro di una città allo stremo. I nostri concittadini attendono da tutti noi un segnale di unità per un obiettivo come quello la ricostruzione; dobbiamo voltare pagina perché L’Aquila e gli aquilani non hanno bisogno in questo momento critico nè di nemici nè di amici, ma di servitori delle cause della città».
«Noi stranieri aquilani – aggiunge Gamal – saremo a fianco al sindaco per la città e per il suo sogno di ricostruzione, perché non vogliamo essere complici di un suicidio che peserà terribilmente sul futuro dei nostri figli, ma ritengo che oggi, aldilà di tutte le sensibilità politiche, serva una sintesi intelligente se si vuole bene all’Aquila e agli aquilani».