Danni viadotto Scoppito, «Commercio a rischio»

13 maggio 2013 | 21:24
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Danni viadotto Scoppito, «Commercio a rischio»

«Sessanta attività commerciali insediate nel flusso viario della strada statale 17 rischiano di rimanere bloccate dopo il crollo del ponte sulla ferrovia. Dobbiamo risolvere questo problema e tenere conto degli interessi globali di tutta l’area». A lanciare l’allarme è il sindaco di Scoppito (L’Aquila), Marco Giusti, a due giorni dal crollo di un ponte in fase di demolizione lungo il tratto della linea ferroviaria Terni-Sulmona.

La zona interessata è quella fra Sella di Corno e Sassa, frazioni rispettivamente di Scoppito e dell’Aquila, poco distante dal centro commerciale Pegaso.

«Il magistrato ha ordinato la completa demolizione del ponte – spiega il sindaco – e stiamo procedendo con l’ultimazione, ma ora si pone il grande problema della viabilità, soprattutto per le attività commerciali attive in quella zona e del traffico pesante di merci che raggiunge il nucleo industriale, in particolar modo la Sanofi Aventis».

{{*ExtraImg_134680_ArtImgRight_300x198_}}Il problema potrebbe essere risolto con l’apertura di un vecchio casello ferroviario che si trova proprio accanto al ponte. «Questa soluzione – spiega il sindaco – ci permetterebbe di non risentire del danno. Bisogna solo che le Ferrovie siano collaborative». Si tratta di un vecchio casello ferroviario che bypassa il ponte e permette la circolazione direttamente sulla statale.

L’arteria è da sempre molto trafficata, mette in collegamento Scoppito e Tornimparte con L’Aquila, ma anche con Rieti e Teramo. Per il completo ripristino della circolazione sulla statale, «potrebbero servire un paio mesi».

Sulla vicenda c’é un’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila, coordinata dal sostituto procuratore Stefano Gallo, al quale oggi la polizia Ferroviaria dell’Aquila ha consegnato una relazione stesa dopo avere svolto i primi rilievi. Da quanto si apprende, si arriverà a una richiesta di perizia da parte del Pm per verificare i dettagli dei crolli. Al momento l’inchiesta è contro ignoti: il pm verificherà le eventuali responsabilità e potrebbero essere emessi anche avvisi di garanzia tecnici per dare modo alle parti di partecipare agli accertamenti peritali.