Discarica La Torre, Pm chiede 16 mesi per imputati

Il pm di Teramo, Stefano Giovagnoni, ha chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione nei confronti dell’ex sindaco di Teramo, Gianni Chiodi (oggi presidente della Regione) e dell’ex vice sindaco, Berardo Rabuffo (oggi consigliere regionale) per il crollo della discarica La Torre di Teramo.
Stessa pena è stata chiesta per l’ex dirigente regionale del settore rifiuti Massimo Di Giacinto, per l’attuale dirigente Franco Gerardini e il dirigente comunale Nicola D’Antonio.
Assoluzione è stata invece avanzata per l’ex sindaco di Teramo Angelo Sperandio e per gli ex presidenti della Provincia di Teramo, Claudio Ruffini ed Ernino D’Agostino, per i dirigenti dell’Arta Maria Pia Gramenzi e Daniela Marcozzi Rozzi e per l’ex dirigente provinciale Ferdinando Di Sanza.
Il crollo avvenne a febbraio del 2006 e secondo il pm c’erano state avvisaglie di crollo prima che il fatto accadesse, per cui la responsabilità era della politica che non intervenne. La parola passerà alla difesa il prossimo 25 giugno.
Nel corso della sua requisitoria, durata quasi tre ore, Giovagnoni ha sottolineato come la politica si è tirata indietro di fronte alle sue responsabilità nella vicenda del crollo della discarica. Secondo il Pm, infatti, «le avvisaglie di un pesante rischio di tracimazione c’erano state un anno prima, con un piccolo smottamento sottovalutato: avrebbero dovuto intervenire – ha aggiunto Giovagnoni – ma la cosa è passata nel dimenticatoio».
La discarica cedette nel febbraio 2006 a causa, secondo quanto ricostruito anche dai periti di questo processo, per la non corretta regimazione delle acque piovane, su cui avrebbe concorso anche il percolato e la mancata captazione del biogas: sull’invaso vuoto, inoltre, non sarebbe mai stato effettuato un rilievo topografico. Sull’impianto è stato poi effettuato un intervento di messa in sicurezza.