
di Antonella Calcagni
Dopo che Letta è stato in convento, gli aquilani si aspettano il miracolo. Domani sarà il giorno della verità, la partita del miliardo aggiuntivo per la ricostruzione si gioca su un doppio binario, quello del “decretone” spesa dedicato a Imu e Cassa integrazione e la conversione del decreto Ambiente, operazione cui è dedicato un doppio appuntamento: l’audizione in commissione al Senato e il tavolo interministeriale.
Ad entrambi i summit sarà presente il sindaco Massimo Cialente che si recherà a Roma con il suo fido Leonello e non a dorso d’asino come Celestino V. Anche perchè il premier Enrico Letta non lo ha convocato ufficialmente, ma… mai porre limiti alla Provvidenza. Almeno una buona notizia comunque c’è stata: l’arrivo della prima tranche della delibera Cipe del dicembre scorso, 250 milioni di euro che frutteranno molto di più in termini di apertura di cantieri.
Oggi si è tenuta nella sede del dipartimento alla Ricostruzione di Via Avezzano una riunione tecnica, fra il primo cittadino, l’assessore Pietro Di Stefano e il dirigente Vittorio Fabrizi tesa a risolvere gli ultimi dettagli tecnici. In queste ore dovrebbero riprendere le pubblicazioni dei progetti delle E della periferia, rendendo operativi i progetti che figurano nei listoni già pubblicati nel sito del Comune.
«Ho sentito anche il ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, per accelerare la trasformazione in cassa dei 500 milioni relativi alla seconda tranche di delibera Cipe relativa al prossimo anno». Avendo queste somme a disposizione Cialente conta di far partire il grosso della periferia e una buona parte del centro storico.
Alla vigila del doppio appuntamento la senatrice Stefania Pezzopane scrive al premier Letta. Parte dal “peccato originale” della mancata tassa di scopo non voluta dagli altri governi. «Spetta, dunque, al Tuo governo recuperare il non fatto». Una richiesta che tende a rafforzare il senso dell’audizione in Senato sul disegno di legge numero 576, «recante disposizioni su varie emergenze, tra cui è inserito anche l’Abruzzo. Infatti nella conversione in legge del decreto sono inserite norme per accelerare la ricostruzione in Abruzzo».
«Abbiamo bisogno di risorse certe e di norme adeguate – prosegue la Pezzopane – Di fronte ad una grave emergenza come la nostra, non è pensabile che manchino gli strumenti finanziari. L’Aquila rischia di morire e con essa il ricco patrimonio storico ed architettonico, su cui si è levato il grido d’allarme degli storici d’arte, venuti in visita insieme al Ministro della Cultura, Massimo Bray».
«Abbiamo quindi una doppia possibilità per adottare dei provvedimenti per la ricostruzione e far arrivare a L’Aquila e al cratere la somma indicata dai sindaci, di un miliardo e 400 milioni di euro per il 2013 con il sistema della Cassa Depositi e Prestiti, come è stato fatto per l’Emilia. Un provvedimento a cui ne dovrà seguire uno analogo, per assicurare un miliardo all’anno per dieci anni. Ci vuole ora concretezza, unità e la massima collaborazione di tutti. Gli aquilani non capirebbero nè approverebbero ulteriori divisioni e rinvii».