
di Valter Marcone
Dopo “l’amore perduto e l’amore ritrovato” le quattro poesie che seguiranno nella cadenza settimanale della pubblicazione vogliono proporre un altro amore: quello del corpo, che chiude in sé le fantasticherie della carne e le sue passioni; quello dell’anima che si esprime in dono, sogno, palpito del cuore, attesa e ricordo. In questo caso per una donna.
Un solo palpito
Uno sguardo sognante negli occhi palpitanti,
travestimenti e trasformazioni
si inginocchiano come mille visioni
con un solo palpito lungo e inquieto;
le fantasticherie della carne
immerse in un mare che batte sul davanzale
azzurro e su tutta la linea lontana
del paesaggio sotto il sole
che riaccende i pastelli che hanno scarabocchiato
alberi, case, campi, montagne
e grandi macchie dai contorni inespressi;
un impasto timbrico d’una sintassi tonale
spreca le variazioni dell’amore
e riaccende il tema in un’esplosione,
senza controllo:
il cantare libero di un mondo di desiderio.
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