
Oltre mille i visitatori della prima edizione della Mostra di arte sacra organizzata dall’ associazione culturale “Adsumus Quoque” e allestita nelle sale del Principe di Palazzo Torlonia.
Dal 5 al 12 Maggio, in occasione della “Settimana della Comunicazione” svoltasi nella Diocesi dei Marsi, organizzata dalle Paoline e dalla casa editrice San Paolo in collaborazione con la Cei, l’associazione ha indetto un Concorso nazionale di arte sacra (pittura e scultura) “Chimera d’Oro – Città di Avezzano”, che ha visto la partecipazione di 100 artisti, fra pittori e scultori, provenienti da varie parti d’ Italia.
«L’arte, come strumento di evangelizzazione, e la bellezza, una delle cinque vie della comunicazione, hanno trovato piena collocazione nella mostra. Essa è stata fonte di aggregazione e di riflessione, ci ha portati a capire come la pittura e la scultura possano aiutare a rendere evidente la bellezza del volto di Dio e di quello del Creato » ha commentato Pietro Santoro, vescovo della città di Avezzano.
L’iniziativa, sostenuta anche dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune di Avezzano, ha visto anche la viva presenza dellescuole primarie e secondarie.
Anche maestri d’arte quali Marcello Ercole, Roberto Di Jullo, Umberto Malvestuto e Antonio Graziani hanno omaggiato la Mostra con le loro opere fuori concorso.
Il primo premio per la pittura è andato all’opera “Uno di Noi” di Gastone Costantini, originario di Castel Frentano (Chieti), con la seguente motivazione «Il mistero dell’incarnazione è il cuore della fede cristiana, che professa che il verbo si è fatto carne, divenendo uno di noi. L’autore, pur intendendo descrivere la realtà, non si è spinto in un iperrealismo, ma ha mantenuto una vivace armonia tra pennellate in alcuni tratti, volutamente incerte e una sapiente scelta dei colori. La fede nasce nell’incontro con Cristo, nel dipinto chiaramente e riconoscibilmente “Uno di noi”».
Per la scultura, invece, si è aggiudicato il primo premio l’artista Valerio Capoccia, di Marino (Roma), con l’opera “Peccatore e peccatrice”. Per lui la seguente motivazione: «Il peccato è esattamente un ripiegamento su se stessi, che impedisce di guardare la realtà e determina un’opposizione all’altro. Il peccato è una prigione nel quale l’uomo si auto confina, perdendo la propria autentica vocazione: essere comunicazione. Tali concetti sono stati trasmessi ad una materia di difficile lavorazione, che, anche fisicamente, indica e quasi significa: peccatore e peccatrice».
Il secondo e il terzo premio, essi sono stati vinti, rispettivamente, dai pittori Annamaria Trevisan con “Visitazione” e Arturo Stuard con “Vità di Gesù” e dagli scultori Ludovico Graziani con “Il ritorno” e Francesco Marcangeli con “La Veronica”.
«Al di là delle aspettative e del nostro desiderio – ha commentato il presidente dell’associazione, Antonio Di Legge – la mostra ha raccolto entusiastico consenso sia dalla cittadina tutta sia dai turisti pervenuti appositamente per l’evento. Finalmente la città di Avezzano ha iniziato a muoversi verso quella che è la sua vera vocazione, la cultura di cui l’Arte rappresenta uno dei tasselli fondamentali, considerata la vivacità artistica espressa nel recente passato da prestigiosi maestri e dal fiorire di nuovi artisti».
La giuria, il cui compito è stato quello di decretare i vincitori del concorso, è stata presieduta da . Pietro Santoro, sensibile estimatore e attento lettore del messaggio di un’opera artistica e si è avvalsa delle competenze del profesor Salvatore Vitiello (coordinatore del master in architettura, arte sacra e liturgia presso l’università europea di Roma), dell’ avvocato Stefania Montori, del critico d’arte Emidio Di Carlo, del proessor Giuseppe Bacci, del signor Nazzareno Moroni e dell’architetto Alberto Cicerone che ha ideato e realizzato l’allestimento della mostra.