
«Oggi ho presentato in Comune la mia proposta di modifica dei criteri per gli aventi diritto ad una abitazione Map o Case, in favore dei giovani, in particolare donne, coppie, genitori». Lo annuncia, in una nota, il consigliere comunale dell’Aquila Enrico Verini.
«Purtroppo, a 4 anni dal sisma – osserva – nessuno si è mai preoccupato di modificare gli originali criteri per l’assistenza alla popolazione che, è bene ricordarlo, fotografavano la situazione familiare degli aquilani alla data del 6 aprile 2009. Sono passati 4 anni e quelli che all’epoca erano poco più che bimbi di 14 anni e più, oggi sono entrati nella maggiore età e in alcuni casi hanno deciso di uscire dalla famiglia di origine, formandosene una propria, sia attraverso la contrazione di un matrimonio che attraverso una semplice convivenza, da non molto regolamentare dal nostro Comune con l’istituzione del registro delle coppie di fatto. In alcuni casi infine, giovani donne sono diventate anche madri».
«Tutte queste situazioni – spiega Verini – diventano incompatibili con la vita comune presso le famiglie di origine e, prima di oggi, nessuno si era premunito di proporre di eliminare il divieto vigente che impedisce la disgregazione dei nuclei familiari di origine, impedendo alle “nuove” famiglie di vivere in un’abitazione a loro assegnata, anche se i componenti delle stesse (nuove famiglie), avendo la loro abitazione inagibile in seguito al sisma, hanno diritto moralmente all’assistenza dedicata a tutti coloro che si trovano nelle medesime situazioni abitative».
«Di fatto oggi – argomenta il consigliere comunale – se un ragazzo di 14 anni al 6 aprile 2009, diventato maggiorenne, esce dalla propria famiglia di origine che vive in un Map o in una C.a.s.a, non ha diritto a nulla. Insomma, da questo punto di vista, e per tanti altri, essere giovane, all’Aquila, non conviene. Come non conviene tentare di formarsi una propria famiglia, come non conviene mettere al mondo dei figli. Al contrario io credo che, non solo bisogna tutelare questa fascia di popolazione estendendole i diritti oggi esclusivamente per le generazioni più mature, ma in qualche maniera bisognerebbe premiare il coraggio e la speranza, che attraverso l’assunzione di proprie responsabilità, i giovani aquilani trasmettono a tutta la città, provando nonostante tutto e nonostante tutti, ad andare avanti».
«Mi auguro – conclude il consiglere – che la mia proposta sia votata all’unanimità, sindaco in testa quando, a brevissimo, sarà discussa in Consiglio comunale».