
di Antonella Calcagni
Il miliardo non c’è ancora e le bandiere resteranno nei cassetti, mentre il sindaco Massimo Cialente è in «vigile attesa».
Dal tavolo interministeriale si è capito che c’è la volontà di accendere il mutuo con la cassa depositi e prestiti pari a un miliardo. Reperire gli 80/85 milioni da inserire nel decreto come rata del mutuo non dovrebbe essere una impresa titanica. Ma aleggiava a palazzo Chigi lo spettro della procedura di infrazione europea. Non vuole Eurostat, non vuole Eurofin, bisbigliava qualcuno del Mef che quando toccò all’Emilia però non disse una parola. Ora, con il dottor Cabras al Tesoro, pensa Cialente sarà tutto più facile.
Forse la rata del mutuo di un miliardo sarà inserita nel decreto Imu-Cassa integrazione che dovrà essere varato venerdì. Però potrebbe essere anche un emendamento al decreto Ambiente da convertire entro il 26 giugno. Il sindaco è dunque in «vigile attesa», si diceva, anche perché non ha incontrato il premier Letta che potrebbe convocarlo a Roma da un momento all’altro.
«Il risultato del vertice è politico. Ora c’è una introiezione da parte del Governo delle necessità degli aquilani – spiega il Primo cittadino – E’ stata una riunione ai massimi livelli con esponenti del Tesoro, dell’Economia e della stessa presidenza, oltre che con il coordinatore politico di Letta, l’onorevole Francesco Sanna». Ci sarebbe poi un impegno del sottosegretario Giovanni Legnini, «lo ringrazio per quello che sta facendo», per una visita del presidente del Consiglio all’Aquila.
Prima di arrivare a palazzo Chigi il sindaco aveva avuto una audizione in Senato (commissione Ambiente e Lavori pubblici). É stata l’occasione per ribadire che «servono 1,4 miliardi per realizzare la ricostruzione privata, cifra di cui il 63% sarà destinata al cratere e il restante all’Aquila». «Sono molto soddisfatto, mi hanno fatto un sacco di domande e hanno preso la parola almeno una decina di senatori. Finalmente da oggi il governo italiano ha la consapevolezza, ufficialmente, che non ci sono più soldi per ricostruire il cratere. Il governo ora sa bene di dover trovare altri 8 miliardi per completare la ricostruzione aquilana nei prossimi anni attraverso un flusso continuo».
In relazione ai 250 milioni di euro appena arrivati nelle casse del Comune, il sindaco ha ricordato che 180 sono destinati alle periferie, gli altri centro storico (aree a breve). In ogni caso i primi fondi potranno far aprire i primi cantieri attingendo dalla lista pubblicata dal dirigente Vittorio Fabrizi. In queste ore i cittadini attendono il via libera del contributo.
Per quanto riguarda invece la seconda tranche dei 500 milioni di euro del Cipe, la variazione di cassa è stata già effettuata, si attende il disco verde della Corte dei Conti.
Il primo cittadino ha colto l’occasione per replicare al consigliere Di Cesare che chiede coinvolgimento e trasparenza: «Perché non venne a Roma con le carriole?» Ancora: «Se ci sono dubbi sui puntellamenti si vada in Procura. Se non ci fossero stati avremmo perso il nostro patrimonio storico».