Paradosso ricostruzione, cittadini alla gogna

17 maggio 2013 | 12:03
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Paradosso ricostruzione, cittadini alla gogna

Gogna pubblica ai danni dei cittadini aquilani e dichiarazioni non solo «offensive», ma anche «non corrispondenti a verità».

Le dure accuse – rivolte al Comune dell’Aquila nelle persone dell’assessore alla Ricostruzione, Piero Di Stefano e del dirigente Vittorio Fabrizi – arrivano dall’avvocato aquilano Gemma Corridore, che le ha messe nero su bianco in una lettera indirizzata ai due amministratori.

{{*ExtraImg_135598_ArtImgRight_300x463_}}Il legale si riferisce ad un comunicato stampa e ad un avviso a firma del dirigente Fabrizi pubblicati sul sito istituzionale del Comune dell’Aquila il 14 maggio scorso e relativi all’invito alla consegna, da parte dei cittadini destinatari dei contributi per la ricostruzione, dei dati necessari per il versamento.

Nel comunicato stampa l’assessore Di Stefano sottolinea che, a due mesi dalla pubblicazione del primo avviso, «ben 32 tra questi beneficiari ancora non comunicano quanto necessario per l’accredito delle somme per la ricostruzione dei propri immobili» e sottolinea quanto sia «sconfortante constatare, soprattutto in questi giorni così difficili per gli aquilani, che un certificato 30 per cento di persone, che potrebbe iniziare a ricostruire la propria abitazione, stia tardando nel volerlo fare». «È chiaro – aggiunge Di Stefano – che un segnale di responsabilità verso quei cittadini che invece ancora aspettano il proprio contributo andava immediatamente dato. L’ingegner Vittorio Fabrizi, dirigente del settore, ed io abbiamo pertanto formulato un secondo avviso, anch’esso reperibile sul sito istituzionale, nella sezione “Contributi per la ricostruzione”, con il quale invitiamo i ritardatari a voler fornire immediatamente i dati richiesti, provvedendo tassativamente a farlo entro e non oltre 10 giorni dalla pubblicazione dell’atto sul sito del Comune». «Coloro che lasceranno decorrere questo termine – conclude Di Stefano – si vedranno disimpegnare le somme loro assegnate e saranno collocati in coda alla graduatoria secondo il codice di loro assegnazione».

Nell’avviso cui fa riferimento Di Stefano vengono pubblicati i nomi dei presunti “ritardatari”, che peraltro risultano essere 31 e non 32. Tra questi nomi, secondo l’avvocato, ce ne è uno che non dovrebbe esserci: quello di Beniamino Corridore. Infatti, «la comunicazione dell’Iban da parte del signor Corridore – sottolinea il legale – è stata presentata presso il [i]front office[/i] degli uffici della ricostruzione in data 3 aprile 2013». «Evidentemente, l’avete persa – aggiunge – Fortunamente, esiste una ricevuta, con timbro, di arrivo. Altrimenti non c’era alcuna possibilità di difesa di fronte a voi».

Ma l’avvocato Corridore, oltre a contestare la veridicità delle informazioni relative al suo assistito, mette in discussione anche le modalità di comunicazione usate da Fabrizi e Di Stefano: «Prima di accusare qualcuno e ancor più grave se l’accusa è pubblica – sottolinea – pensate a quello che state facendo e, se ci riuscite, verificate la fondatezza di quello che dite».

L’avvocato chiede inoltre a Di Stefano e Fabrizi di «rimuovere immediatamente dalla comunicazione comparsa sul sito del Comune di L’Aquila il nome e cognome del signor Beniamino Corridore, con pubblicazione di scuse pubbliche, come avete fatto per la pubblicazione di accusa» e di «accreditare immediatamente, senza ulteriore ritardo, imputabile solo a voi, le somme stanziate per la ricostruzione della propria abitazione».

LA LETTERA DELL’AVVOCATO CORRIDORE

Oggetto: Risposta in merito a Vs. dichiarazioni ed atto di intimazione e diffida apparse sul sito istituzionale del Comune di L’Aquila in data 14.05.2013 “secondo avviso ai beneficiari del contributo a fornire i dati entro e non oltre dieci giorni“ a pena di “disimpegno delle somme e della loro nuova assegnazione secondo l’elenco generale pubblicato sul sito… coloro che avranno le somme disimpegnate saranno collocati in coda alla graduatoria..”.

Egregi signori assessore Pietro Di Stefano e dirigente Vittorio Fabrizi,

premetto che sono sempre stata lontana dalle polemiche, dai balletti politici delle varie fazioni, e dal vario susseguirsi di rimpalli di responsabilità tra i vari soggetti istituzionali che dicono di rappresentare gli aquilani. Questa volta, oltre a sentirmi offesa come aquilana che – lo dico ormai con profonda amarezza – ha scelto di rimanere in questi luoghi, dal comportamento di organi che dovrebbero rappresentarci, ritengo che sia necessario intervenire per conto di chi per l’età, per le condizioni personali di salute, nonché culturali, non ha alcuna possibilità di difendersi. Scrivo per il signor Corridore Beniamino, ma potrebbe essere per chiunque altro inserito nel Vs. elenco. E la mia risposta non può che essere data pubblicamente, non perché pecco di manìe di protagonismo, che non ho mai avuto, ma per il semplice motivo che Voi avete deciso di scegliere la via pubblica o, meglio, avete approfittato della Vs. posizione, di potervi avvalere di un sito istituzionale, per muovere delle accuse (a torto o a ragione, non ha alcuna rilevanza) ben precise nei confronti di alcuni cittadini, di cui avete pubblicato il nome e il cognome. Sottoponendoli alla gogna, come se fossero chissà quali delinquenti e si fossero macchiati di chissà quale crimine.

Tutto ciò è semplicemente vergognoso per i seguenti aspetti:

1) A Voi che accusate, pateticamente (“ mi spiace dover dare notizia…E’ Sconfortante constatare . ..in questi giorni così difficili per gli aquilani … un segnale di responsabilità andava dato”) tali cittadini di mancanza di responsabilità, faccio notare, che – al contrario- le parole, i comportamenti, gli atti quali quelli da Voi posti in essere, denotano una totale mancanza di responsabilità e di rispetto della riservatezza nei confronti dei cittadini, atteggiamenti che potrebbero creare e fomentare un forte senso di astio nei confronti delle istituzioni, a causa delle modalità con i quali i cittadini vengono trattati e vilipendiati da esse ed attraverso le quali avete scelto di intimare e diffidare. Ragioni di prudenza, di opportunità, di educazione, di rispetto nei confronti di altre persone “in questi giorni così difficili per gli aquilani”, come dite Voi, nonché di riservatezza e di privacy, nonché il ruolo che rivestite, nonché, ma solo in ultima analisi, una saggia verifica del fondamento delle Vs. accuse, che hanno un tono inquisitorio, TUTTO CIO’ avrebbe dovuto consigliarVi , anche nel caso in cui ciò che dite corrisponda a verità, ad effettuare una comunicazione, anche di diffida, ai cittadini interessati – che si sono macchiati di “cotanto crimine” – attraverso ben altre modalità. Ve ne suggerisco alcune: poteva essere utilizzata una comunicazione anche solo telefonica, o a mezzo pec, diretta ai tecnici che hanno curato la pratica e di cui Voi avete tutti i dati, una raccomandata indirizzata al destinatario.. ; è, infatti, anche per questo che esistono dei tecnici (geometri, architetti, ingegneri. . .) che curano le pratiche di ricostruzione e che fanno, per così dire, da intermediari (nel senso positivo del termine) tra i privati e gli enti . . .NON UN’INTIMAZIONE, UNA DIFFIDA PUBBLICA su un sito istituzionale, CON LA PUBBLICAZIONE DEL NOME E COGNOME.

2)Può anche essere che un cittadino, imbrigliato nella infernale macchina della ricostruzione e di tutte le sue mutevoli leggi, leggine, ordinanze, decreti, che si susseguono nel tempo, non presenti qualche documento, per una dimenticanza, per una semplicissima ignoranza (perché non lo sa o perché nessuno glielo dice, nei modi giusti, si intende) o qualunque altra ragione. MA QUESTO NON DEVE AUTORIZZARE NESSUNO, NE’ VOI NE’ ALTRI, AD UNA GOGNA PUBBLICA, accompagnata da dichiarazioni quali quelle da Voi rese.

3)NEL MERITO, contesto il contenuto delle Vs. dichiarazioni e del Vs. atto di diffida, i cui contenuti, oltre che le modalità, ritengo offensivi e, nel caso che rappresento, SONO FALSE, NON CORRISPONDENTI in alcun modo A VERITA’. Infatti, la comunicazione dell’iban da parte del signor Corridore Beniamino è stata presentata, come avevate indicato, presso il Front Office degli Uffici della Ricostruzione. IN DATA 03.04.2013. Evidentemente, l’avete persa. Fortunamente, esiste una ricevuta, con timbro, di arrivo. Altrimenti non c’era alcuna possibilità di difesa di fronte a Voi.

Ciò detto, per usare le Vs. stesse parole,

INTIMO E DIFFIDO

Le Vs. persone 1)a rimuovere immediatamente dalla comunicazione comparsa sul sito del Comune di L’Aquila il nome e cognome del signor Corridore Beniamino e con pubblicazione di SCUSE PUBBLICHE, come avete fatto per la pubblicazione di accusa; 2) ad accreditare IMMEDIATAMENTE, SENZA ULTERIORE RITARDO, IMPUTABILE SOLO A VOI, le somme stanziate per la ricostruzione della propria abitazione 3) prima di accusare qualcuno e, ancor, più grave se l’accusa e’ pubblica, PENSATE a quello che state facendo e, se ci riuscite, verificate la fondatezza di quello che dite.

Con ogni riserva di ogni più opportuna azione nelle sedi competenti.

“AQUILANA” Avv. Gemma Corridore.