Ricostruzione, «Senza fondi, dimissioni generalizzate»

17 maggio 2013 | 14:24
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Ricostruzione, «Senza fondi, dimissioni generalizzate»

«Se non vivessimo in una città ancora completamente distrutta e se non scontassimo l’indifferenza dei governi dell’inciucio e dei poteri forti che in questi mesi si sono avvicendati a Roma, lo spettacolo andato in scena ieri pomeriggio di fronte alle porte del comune con protagonisti un tricolore e alcuni amministratori, per quanto patetico, ci avrebbe almeno divertiti» Lo scrive, Goffredo Juchich

segretario comunale di Rifondazione comunista.

«Purtroppo però – continua – la drammaticità della situazione non ci consente di sorridere di fronte alle piccole speculazioni di parte che hanno come unico obiettivo quello di certificare l’esistenza di certo ceto politico. Noi chiediamo che la ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere diventi una grande priorità nazionale ma riscontriamo, al contrario, l’indifferenza mista a pietismo da parte di chi potrebbe e dovrebbe dare risposte».

«Il presidente del Consiglio Letta – prosegue Goffredo Juchich – è stato come molti nella nostra città, conosce la situazione, ne faccia una delle questioni principali dell’azione del suo governo. Finora però dai protagonisti della politica nazionale il silenzio è assordante! Dov’è il movimento cinque stelle? Presente in molte lotte di questo paese dove trova visibilità e drena consenso è totalmente assente dalle nostre parti. La senatrice Blundo onori il suo ruolo e questa città sollecitando il suo movimento e il suo leader a spendersi per la causa dell’Aquila. Da ora in avanti tutti gli amministratori, sindaco in testa, sappiano tenere la barra dritta giudicando solo i fatti concreti».

«Basta alle promesse vuote e false – conclude Juchich – che semestralmente ci vengono generosamente offerte dai rappresentanti del governo a Roma. Infine se questa situazione dovesse permanere invitiamo tutte le cariche pubbliche che operano in città,consigli comunale e provinciale con relative giunte, a dimissioni vere ed irrevocabili. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. L’interesse dell’Aquila viene prima di qualsiasi altra valutazione di natura politica».