
«Prezioso e significativo il lavoro delle “Donne TerreMutate”, che ancora una volta si sono date appuntamento a L’Aquila, a quattro anno dal sisma, e che grazie al contributo delle donne aquilane tengono viva l’attenzione nazionale sulla ricostruzione dell’Aquila».
Le senatrice Stefania Pezzopane apprezza il lavoro delle donne di Terremutate, «la loro presenza e la loro costante attenzione ci incoraggia ad andare avanti e a rendere concreto il sogno di realizzare una casa per le donne e un centro antiviolenza. Un progetto che si può realizzare e che il Comune dell’Aquila vuole realizzare.
Grazie al lavoro quotidiano ed incessante, – si legge nella nota – siamo riusciti a smuovere le acque sullo stanziamento dei tre milioni di euro per la realizzazione di un centro antiviolenza (i fondi “ex Carfagna”).
Risorse, che l’anno scorso erano ancora bloccate, – continua la Pezzopane – per responsabilità gravi del governo e del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.
Oggi la situazione è cambiata. I continui appelli, le lettere, un’interrogazione parlamentare e un lavoro di costante contatto con l’ex ministro Barca, hanno consentito l’assegnazione al Comune dell’Aquila del primo milione e mezzo.
Il Comune ha già individuato due strutture per le donne. La scuole materna di viale Duca degli Abruzzi – sostiene la senatrice – potrebbe ospitare una parte delle attività. Ma la vera casa delle donne sarà l’ex Convento di Santa Teresa a via Roma, una struttura comunale, una palazzo prestigioso e sufficientemente ampio per accogliere un luogo distintivo e innovativo per le politiche delle donne.
Proprio qualche giorno fa Aldo Mancurti, capo del Diset, ha comunicato al Comune dell’Aquila, al Presidente della Regione e alla consigliera di parità, la necessità di attivare un tavolo di concertazione tra i tre soggetti, per utilizzare le risorse in maniera idonea rispetto alla legge e alle aspettative del Comune dell’Aquila, che ha già un progetto.
Ora aspettiamo – conclude la Pezzopane – che la Regione convochi l’incontro suggerito da Mancurti. Il Comune dell’Aquila è pronto e soprattutto sono pronte e attive le donne aquilane e la rete nazionale delle donne di TerreMutate, che seguono insieme a noi, questo tortuoso cammino da molto tempo.
di Maria Filieri