Mario Placidi alla conviviale di primavera del Panathlon

20 maggio 2013 | 17:04
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Mario Placidi alla conviviale di primavera del Panathlon

Per l’incontro di primavera non poteva essere scelto un tema così adeguato ed opportuno: “Dagli Appennini alle Ande”. Una serie di interessanti viaggi e le scalate delle più alte vette degli Appennini, delle Alpi, delle Ande, del Caucaso, attraverso la documentazione fotografica e le descrizioni dell’ospite di turno: Mario Placidi, abruzzese di adozione, in quanto nato a Caracas nel 1983.

Ha trascorso l’adolescenza a L’Aquila. Nell’ambiente familiare è stato educato dal padre all’amore per la montagna, da cui è rimasto affascinato fin dalle prime avventure sul Gran Sasso d’Italia. Infatti, ha scalato più volte il Gran Sasso e il Corno Piccolo in comitiva e, spesso, in solitaria. Per ragioni di studio si è trasferito a Milano, dove ha conseguito, presso il Politecnico, la laurea in Ingegneria Aerospaziale. Tra un esame e l’altro si è cimentato nelle scalate classiche delle vette alpine, tra le quali non poteva mancare la quota 4810 del Monte Bianco. Sempre in questo periodo ha viaggiato per tutti i continenti del globo alla scoperta di nuovi spazi, di nuove esperienze e di una nuova identità personale.

Ha percorso in lungo e in largo la Siberia in un avventuroso viaggio di trentamila chilometri con partenza dall’Aquila e destinazione Vladivostok. Ha attraversato la foresta amazzonica. Ha effettuato dei faticosi trekking sugli altipiani venezuelani, scalando anche il Pico Bolivar a quota 5000 e la vetta denominata Roraima. Lungo i confini della Russia con la Georgia si è cimentato con successo nella scalata del Monte Elbrus a 5642 metri di altitudine. In perfetta solitudine, indipendenza e autonomia ha effettuato una serie di impegnativi viaggi come New York – Città del Messico e ritorno “on the road”, la costa orientale australiana, il deserto del Sahara. Naturalmente ha visitato con passione quasi tutti i monti più belli d’Europa.

Nell’ottobre del 2012 decide di dare una svolta alla propria vita. Abbandona il suo posto di lavoro, si libera di tutti i beni che lo tengono legato nel posto di residenza e, insieme con la moglie, decide di affrontare un viaggio senza meta, senza una pianificazione e senza limiti di tempo, per scoprire i sapori di una vita intensa, giorno dopo giorno, vivendo cose semplici che facciano sentire vivo l’individuo, senza preoccupazioni e senza tutta quell’apparato burocratico che accorcia sensibilmente la vita dell’uomo. Si dirigono alla volta di Rio de Janeiro per poi raggiungere Ushuaia, la città più a sud del mondo, a soli mille chilometri dall’Antartide, percorrendo più della metà del Sud America e tutta la Patagonia, dove scalano montagne e attraversano immensi ghiacciai.

Nel viaggio di ritorno hanno percorso quasi tutta la catena Andina tra il Cile e l’Argentina. Si cimentano nelle scalate di diverse vette collocate tra i 4000 e i 6000 metri di quota, coronando il sogno di scalare la montagna più alta del Sud America e dell’emisfero occidentale: l’Aconcagua, la cui vetta raggiunge i 6962metri. Dopo aver visitato la Bolivia e il Brasile, i coniugi Palcidi osserveranno una breve pausa in Argentina, dove la consorte decide di effettuare una esperienza lavorativa. Il richiamo della montagna che lo ha tenuto a battesimo, il Gran Sasso, lo ha riportato temporaneamente a L’Aquila, dove si fermerà il tempo necessario per ritemprare il fisico e lo spirito e per programmare nuovi e più avventurosi viaggi.

La conviviale del Panathlon avrà luogo giovedì 23 maggio prossimo, alle ore 20, nel Ristorante “Fattoria Antica Forconia”.