Sanitopoli, Angelini: «Penso di essermi sbagliato»

20 maggio 2013 | 15:56
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Sanitopoli, Angelini: «Penso di essermi sbagliato»

«Ho agito in buona fede». Così l’ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, nel corso dell’udienza odierna del processo “Sanitopoli” a proposito del giubbino blu, che secondo quanto da lui stesso dichiarato indossava nelle nelle fotografie relative alla presunta tangente del 2 novembre 2007, a Collelongo (L’Aquila), ma che la difesa ha dimostrato risalire al 2011. «Penso di essermi sbagliato – ha proseguito – perché di quei giacconi ne ho posseduti una quindicina. Ho creduto in buona fede che fosse quello nella foto. Io non ho sottratto i codici a barre del giubbino e questa è una delle prove della mia buona fede».

Angelini ha definito il suo atteggiamento nell’intera vicenda «candido».

Sempre durante l’udienza odierna, il Tribunale ha respinto la richiesta, avanzata dalla procura, di acquisire intercettazioni telefoniche intercorse tra l’ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione, Lamberto Quarta e i due consulenti della difesa dell’ex governatore Ottaviano Del Turco, Giacomo Gloria e Maurizio Arnone. Le conversazioni fanno parte del procedimento, in corso all’Aquila, denominato “Ecosfera”. La richiesta è stata respinta in base agli articoli 270 e 103 sulle intercettazioni.

Sempre oggi, sono stati ascoltati i testimoni dell’ex assessore regionale alla Sanità, Bernardo Mazzocca. In particolare tre ex ausiliarie socio sanitarie, di cui secondo l’accusa Mazzocca avrebbe favorito la proroga dei contratti a Villa Pini. Le donne hanno detto di non averlo mai conosciuto e di non sapere «neppure chi sia». Tutte hanno riferito di aver operato nella clinica, tra il 2005 ed il 2007, dopo presentazione di [i]curriculum[/i]. Soltanto una ha affermato che l’allora sindaco di Villa Celiera (Pescara), Di Luzio le chiese se voleva lavorare a Villa Pini, ma di non aver saputo poi più nulla.

E’ stato sentito inoltre Francesco D’Atri, ex componente della Commissione Ispettiva permanente della Regione. D’Atri ha parlato di ricoveri ripetuti e inappropriati di tutte le strutture private ed in particolare di Villa Pini.