
Nasce il primo “orto sinergico” nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La presentazione del progetto è avvenuta sabato scorso a San Sebastiano dei Marsi, nei locali dell’ex scuola elementare del paese del Giovenco. Promosso dall’associazione culturale “La Terra di Loe”, il progetto “A Tasche Vuote” è una iniziativa giovane co-finanziata dal programma Europeo “[i]Youth in Action – Azione 1 ‚ Giovani in Europa[/i]” e sin dalla sua proposta ha ricevuto l’adesione dell’ente Parco.
In una cornice di entusiasmo, i giovani dell’associazione hanno illustrato l’orto sinergico, primo esempio pilota all’interno dell’area protetta del Parco, partendo dall’idea progettuale, la metodologia e al significato anche culturale e sociale che sottende uno sviluppo del territorio. «Di fondamentale importanza – hanno detto due giovani dell’associazione, Giorgia e Giandomenico – saranno le iniziative volte a promuovere l’aggregazione intergenerazionale, il recupero delle tradizioni locali e la riscoperta di un’identità condivisa».
L’entusiasmo pian piano ha coinvolto anche quanti per la prima volta hanno conosciuto un orto sinergico, che in questo caso porta ad un ritorno alla coltivazione di terreni quasi del tutto abbandonati, con tecniche di “agroecologia”. Ricca la partecipazioni di esperti, sindaci della zona, del commissario straordinario del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Giuseppe Rossi e di Sefora Inzaghi del Wwf Marsica.
«Trovo questa iniziativa bella ed interessante – ha detto Rossi – perché, oltre ad essere in linea con i principi della salvaguardia della biodiversità, riesce a creare un fermento propositivo che viene dalla gente del Parco. Una iniziativa che mira a creare una simbiosi tra persone e natura, per una gestione “sana ed equilibrata” del territorio». «Portare avanti questa pratica agricola – ha detto Sefora Inzaghi del Wwf Marsica – vuol dire concepire la vita in termini di reti, flussi e cicli naturali, concetti questi che hanno sempre fatto parte dell’uomo, dell’antica saggezza, della sapienza di tradizioni spirituali come quelle dei Pellerossa (nativi d’America), della tradizione buddista e di quella cristiana».
L’incontro è stato aperto da un monologo di Alberto Santucci della cooperativa teatrale “Il Lanciavicchio” di Avezzano su: “Una zappa ci salverà”. Interessante la trattazione fatta dall’esperto Remo Angelini, sulla consociazione delle piante e del “microcosmo” dell’orto.
Dopo il saluto degli ospiti presenti, la manifestazione si è conclusa con un sopralluogo all’orto sinergico in costruzione a San Sebastiano dei Marsi, in una stupenda cornice naturale, arricchita dal rilassante scorrere delle acque del fiume Giovenco.