L’Aquila città dello sport

21 maggio 2013 | 15:53
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L’Aquila città dello sport

di Antonella Calcagni

«Tutti i bambini entro la quinta elementare dovranno saper nuotare, giocare a tennis e magari anche sciare». Il sindaco Massimo Cialente ha intenzione di rendere accessibili le attività sportive anche per i figli di famiglie meno abbienti che dovranno dimostrare però il loro stato presentando il reddito Isee.

«L’amministrazione comunale – continua il sindaco – rinuncerà al canone da parte delle società sportive, che in cambio dovranno attuare questa politica di diffusione capillare dello sport». Questa clausola, in termine di punteggio aggiuntivo sarà nei nuovi bandi per la scelta delle società che dovranno gestire gli impianti dalla piscina, dal circolo tennis e così via.

«Il tennis ad esempio – spiega Cialente – si sa che è uno sport elitario. Non tutte le famiglie possono permettersi di pagare. É giusto che si dia a tutti la possibilità di praticarlo». La scelta del sindaco è tesa all’aggregazione dei bambini che potranno crescere sani all’insegna dello sport, ma mira soprattutto alla integrazione delle varie fasce sociali e in particolar modo dei ragazzini stranieri. Tutto ciò in ogni caso rappresenterà anche un costo per il Comune dell’Aquila in termini di minori entrate nelle casse dell’ente.

Sulla questione dei nuovi poveri intanto, il consigliere straniero Bouchaib Gamal presenta un ordine del giorno in consiglio comunale. «La crisi economica e il terremoto hanno modificato il profilo socio-economico dell’Aquila creando nuove forme di povertà delle persone (aquilani e non) che sono posizionate sotto la soglia di povertà: oggi le stesse persone hanno un profilo variegato (ex imprenditori, cassintegrati con famiglie, precari divorziati, anziani senza pensione) e sono spesso ignorate perchè non accedono ai servizi sociali preferendo di gestire in autonomia e spesso all’interno della rete familiare le proprie difficoltà» commenta così il consigliere aggiunto al comune dell’Aquila Gamal Bouchaib le nuove forme di povertà.