
Importante momento di formazione organizzato dal corso di laurea in scienze dell’investigazione, presieduto da Francesco Sidoti.
Nei locali dell’ex facoltà di medicina dell’Aquila è stata presentata un’overview del Ncis, il leggendario Naval Criminal Investigative Service, law enforcement agency tra le più note nel mondo. Si tratta di un’agenzia che opera su 40 paesi e che dal centro di Napoli sovraintende alle attività che si svolgono in Europa e nelle aree limitrofe, dall’Islanda alla Turchia, da Israele all’Africa.
«Il modello del Ncis – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa in una nota – è in più profili istruttivo per il corso di laurea in scienze dell’investigazione: mette insieme investigazione e [i]intelligence[/i], prevenzione e collaborazione con i magistrati. Alcuni aspetti sono degni di un’analisi particolare, come la forte presenza di agenti federali civili o l’indipendenza prevista istituzionalmente, soprattutto nei confronti della propria struttura di servizio».
Oltre che nei confronti del crimine, l’attività del Ncis si svolge per assicurare la sicurezza dei cittadini più deboli e indifesi, come dimostra la collaborazione con il [i]National Center for Missing and Exploited Children[/i] (Ncmec), organismo fondato nel 1984: nel mondo i bambini sono le prime vittime di situazioni di conflitto etnico e di guerra civile.
«Anche dal punto di vista dell’immagine e dell'[i]infotainment[/i] – prosegue la nota – il Ncis ha una rilevanza fuori dal comune: il telefim dedicato a questo corso investigativo speciale è al momento il più visto nel mondo, con ascolti che raccolgono milioni e milioni di spettatori in vari continenti. All’Aquila il modello di sicurezza del Ncis è stato descritto da alcuni suoi rappresentanti istituzionali, venuti appositamente dalla sede centrale di Napol, quella stessa che presiede alle operazioni in Europa, nel Mediterraneo, nell’Africa».
«Questo ultimo incontro – conclude la nota – chiude l’esperienza di un corso di laurea che ha portato all’Aquila migliaia di iscritti all’università e alla città, con un’attenzione e una partecipazione che, come confermato sino alla fine, non sono state soltanto locali e provinciali».