
Entro il 2015 raggiungerà 11 miliardi di euro. Parliamo del settore dell’ e-commerce di lusso. Lo afferma un report di Fondazione Altagamma. Una crescita che appare tre volte più veloce di quella dello shopping di lusso offline. Ne abbiamo parlato con Andrea Policardi, senior consultant Michael Page che ha risposto alle nostre domande sui trend di un mercato che sembra non conoscere crisi.
Buongiorno Andrea, quali sono i trend e le maggiori aperture nel mondo del lavoro nel settore ecommerce soprattutto per quanto riguarda il settore del lusso?
«Sono diversi anni che alcune aziende si sono strutturate, chi meglio e chi peggio, per avere un comparto di vendita online che sia più il performante possibile e che possa avere livelli di fatturato assimilabili ad altri canali più convenzionali. Quello che però sta succedendo ultimamente e che investe Michael Page, che da sempre si occupa di middle e top management, è che queste strutture stanno diventando molto importanti. E’ in media da 4 anni che alcune aziende del lusso infatti hanno reparti ecommerce strutturati con 10-15 persone mentre aziende di largo consumo posseggono solo due digital manager che si occupano anche del comparto della vendita online. Ciò che sta accadendo è che i team che si occupano di ecommerce sono diventati con il tempo organigrammi negli organigrammi con professionalità sempre maggiori.
Lo sviluppo di mercati come quello della vendita online cammina di pari passo con nuovi sistemi e nuovi device di pagamento orientandosi ad un nuovo approccio al consumo. Una figura fortemente richiesta e in crescita è quella del responsabile e commerce di diversi paesi, manager che fino a 5 anni fa non esisteva neppure. Ad oggi questo settore rappresenta quasi il 20% delle possibilità lavorative del settore digital.
All’interno del mondo ecommerce, esiste un settore che domina?
«Sì, esiste una categoria di prodotto in forte ascesa ed è quella dell’abbigliamento e accessori. Il settore ecommerce dell’abbigliamento ha un vantaggio competitivo decisivo, quello cioè di avere come partner delle aziende che si occupano di sconti online privati che accompagnano il loro sviluppo. Non è quindi una singola azienda che sta crescendo ma una vera e propria fetta di mercato. Pensiamo ad esempio a Privalia, Saldi Privati e lo stesso Amazon. Questi sono brand che non hanno un prodotto proprio ma che accompagnano altre aziende nello sviluppo di questo specifico mercato».
Quali sono i trend per il futuro? Il settore dell’ecommerce continuerà a guadagnare fette di mercato?
«Siamo ancora in piena espansione. La tendenza è che il canale dell’online crescerà e accrescerà la sua quota di mercato. Il contesto macroeconomico va considerato e sicuramente stiamo assistendo ad una saturazione di questo mercato, il canale online risulta in forte ascesa e crescita».
Come si diventa ecommerce manager?
L’e-commerce manager conosce approfonditamente i mercati internazionali, il marketing e il controllo di gestione legati all’ e-commerce. Ha competenze economico-gestionali e competenze tecniche come il SEO, il SEM, l’affiliazione ma anche la logistica, i trasporti, le modalità di pagamento.
Questo profilo richiede inoltre una adeguata esperienza di almeno 3/5 anni nel B2B online, eccellenti capacità relazionali, comunicazionali, manageriali ed organizzative, forte orientamento ai risultati e al rispetto delle scadenze e predisposizione a lavorare in autonomia e al [i]problem solver[/i].
[i]Fonte: Espertilavoroecarriera.it[/i]