
A quanto pare per trovare lavoro laurearsi non basta più: nel 2012 si contano infatti circa 200.000 disoccupati tra gli under 35 laureati. Il binomio laurea-lavoro è ormai crollato: è quanto emerge dai dati Istat, che confermano un aumento del 28% dei disoccupati laureati rispetto al 2011. A confronto con il 2008 poi, si registra una crescita addirittura del 43%.
Con in tasca un titolo accademico (+27,6% sul 2011) sono circa 197 mila i ragazzi tra i 15 e i 34 anni che sono in cerca di lavoro. Un trend che segue quello generale: sono infatti 307.000, in aumento del 32,3%, le persone disoccupate (15 anni e più) con certificati di laurea e post-laura.
Tuttavia i giovani laureati devono ritenersi fortunati rispetto ai coetanei con titoli di studio inferiori: questi ultimi infatti soffrono ancora di più la disoccupazione. Si aggiunge anche il fatto che negli ultimi anni si è registrato un aumento di persone che si laureano: dunque l’aumento dei laureati tra i disoccupati dipende anche dal fatto che stanno crescendo nella popolazione attiva.
Laurea e occupazione non vanno più di pari passo, ma il titolo di studio rende ancora: «I benefici dello studio ci sono anche oggi, e questo AlmaLaurea lo mette molto bene in evidenza: con la laurea si trova lavoro, e anche stabile. Studiare rende, anche se meno che altrove, ma rende», ha affermato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che ha concluso il convegno del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea “Investire nei giovani: se non ora quando?”, tenutosi all’università Ca’ Foscari di Venezia.
Il nuovo rapporto di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, che ha coinvolto oltre 400 mila laureati post-riforma di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, conferma sì le difficoltà occupazionali dei laureati, ma dice anche che la laurea continua a rappresentare un forte investimento contro la disoccupazione.
[i]Fonte: Espertilavoroecarriera.it[/i]