
Restituita al sindaco dell’Aquila – come rivelato dallo stesso primo cittadino – la fascia tricolore fatta recapitare al Quirinale nelle scorse settimane, in segno di protesta contro il ritardo dei fondi per la ricostruzione dopo il sisma del 6 aprile 2009. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come detto dal sindaco, «l’ha fatta giungere in un plico, attraverso un funzionario della Prefettura aquilana».
«Il plico arrivato nella sede comunale – come sottolinea Cialente – è accompagnato da una lettera personale di Napolitano», della quale però il sindaco non rivela alcun particolare. «Scriverò una lettera personale al presidente della Repubblica per rispondere alla sua missiva di cui non parlerò – ha spiegato – Non posso assolutamente riprendere la fascia né far ripristinare le bandiere, sono ancora in piena protesta, il plico contenente la fascia, non è stato aperto. L’ho riposto nel mobile del mio studio e rimarrà così».
L’iniziativa era costata al sindaco del capoluogo abruzzese un decreto del Prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci, che aveva intimato di tornare indietro, pena la decadenza dall’incarico. Un decreto giudicato «molto ostile» da Cialente che ha detto «Se vogliono andare fino in fondo con la minacciata rimozione del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale lo facciano pure».
«La minaccia di rimuovermi è l’unica prova di attenzione – ha proseguito Cialente – che ho avuto finora fino ad oggi, visto che addirittura ieri, in sede di discussione, in commissione Bilancio del Senato, degli emendamenti all’articolo sette del decreto 43 che riguardavano la gestione dell’emergenza, il Governo non si è nemmeno presentato per spiegare il no comunicato attraverso un freddo e distaccato documento ministeriale e rifiutandosi di ascoltare le nostre ragioni».