
di Antonella Calcagni
Stop della Corte dei Conti d’Abruzzo all’iniziativa del Comune di sostenere la Banca dell’Aquila: l’amministrazione comunale non potrà versare i 10 mila euro per partecipare alla sottoscrizione del capitale sociale della banca perché la Corte dei Conti ha posto un veto all’operazione, in quanto un’amministrazione comunale non potrebbe versare soldi pubblici nelle casse di un’azienda privata.
L’assessore comunale al Bilancio Lelio De Santis ritiene la questione controversa, ma al fine di evitare contenziosi proprio con la Corte dei Conti ha ritenuto saggiamente di soprassedere. «In ogni caso – spiega – come assessori e consiglieri non faremo mancare il nostro sostegno personale alla banca».
Il presidente Roberto Madama e Matteo Gizzi del comitato promotore della costituenda banca, hanno spiegato che il capitale sottoscritto è giunto a 3 milioni 700 mila euro a fronte di 4 milioni come obiettivo prefissato. Sono state inoltre comprate 7.400 azioni a fronte delle 8 mila previste. Restano perciò da sottoscrivere 600 azioni. Variegato il panorama dei soci fondatori, di cui circa la metà imprenditori. Matteo Gizzi ha ricordato che hanno aderito alla banca fra gli altri i comuni di Santo Stefano di Sessanio, Pizzoli, Cagnano.
Piuttosto rammaricato per lo stop della Corte dei Conti, De Santis ha ribadito il pieno sostegno al comitato della banca ricordando la buona volontà dell’ente che tempo fa assunse la delibera di sprone. In sostanza la Corte dei conti frena, ma rimanda al Consiglio comunale la scelta. «Tutti noi – ha ribadito l’assessore – faremo la nostra parte». Insomma si è capito che ciò che non è entrato per la porta potrebbe rientrare dalla finestra.