
di Maria Chiara Zilli
E’ un tango trasformista quello che apre la seconda edizione della manifestazione internazionale L’Aquila Tango Festival. Un tango che prima di immergersi nei lustrini del palcoscenico ha attraversato la polvere delle strade. Un tango che irrompe nei giochi dei bambini, prima di stravolgere le dinamiche di seduzione degli adulti. Un tango che, pur popolando l’Olimpo delle arti, non abbandona mai l’universo del divertimento. Un tango che esprime passione, drammaticità e benessere.
Questa la sintesi dello spettacolo di tango argentino Noches de Buenos Aires andato in scena ieri sera nei locali dell’auditorium della Guardia di Finanza nell’ambito della manifestazione L’Aquila Tango Festival: quattro giorni di [i]workshop[/i] e serate di [i]milonga[/i] con maestri di ballo di fama internazionale.
Sul palco cinque coppie di ballerini della Tango Rouge Company: Neri Piliu e Yanina Quiñones, che hanno curato la scenografia e la regia dello spettacolo; Roberto Castrucci e Alessia Leoni; Simone Facchini e Gioia Abballe; Luca Morale e Francesca Santangelo e i maestri di tango argentino aquilani Andrea De Dominicis e Helga Corpora, organizzatori e direttori artistici del Festival. Lo spettacolo è stato organizzato in collaborazione con i Solisti Aquilani e inserito nel cartellone ‘Incontri di Primavera’. Ad accompagnare i passi dei dieci artisti l’orchestra “Lo Que Vendrà”, composta da Daniela Fidanza (pianoforte), Simone Marini (bandoneon diatonico), Mario Pace (violino), Giovanni Ciaffarini (viola) e Claudio Marzolo (contrabasso).
A fare da sfondo alle esibizioni dei dieci ballerini una teatralità delicata, naturale e finalizzata alla costruzione di una narrazione appena accennata: un racconto di crescita del tango, nel tango e per il tango.
Si inizia con i giochi dei bambini in cui il tango irrompe come divertimento e trasgressione e si arriva al tango degli adulti, fatto di eleganza e raffinatezza, passando per la sensualità del tango degli adolescenti. Tre fasi della vita che descrivono tre volti allo stesso tempo diacronici e sincronici degli straordinari passi argentini: il divertimento, la passione e l’arte. Da segnalare due momenti ricchi di simbolismo: un tango nel ristretto spazio di un tavolino, che ricorda gli esigui spazi delle affollate [i]milonghe[/i] argentine e dimostra che l’arte può sbocciare anche tra i confini di quattro mattonelle e una coreografia drammatica, appassionata, nella quale il trasformismo contagia anche i ballerini, concretizzandosi in una totale fusione tra uomo e donna, una compenetrazione così intensa da sfiorare l’intercambiabilità.
Per introdurre gli spettatori nel mondo del tango in occasione dello spettacolo all’auditorium della Guardia di Finanza è stata allestita una mostra con installazioni [i]tanguere[/i] del fotografo Matteo Marotta. Lo spettacolo “[i]Noches de Buonos Aires[/i]” è solo uno dei numerosi eventi organizzati a L’Aquila nell’ambito della manifestazione [i]tanguera[/i]: in occasione del festival sono arrivati nel capoluogo abruzzese dj di tango e coppie di maestri di fama internazionale che metteranno a disposizione la loro professionalità in serate di milonga e lezioni di alto livello. Nel programma del festival c’è anche una maratona di 12 ore di tango sulle note di otto [i]musicalizador[/i] abruzzesi.