Ricostuzione, «Pronti alla mobilitazione»

25 maggio 2013 | 14:41
Share0
Ricostuzione, «Pronti alla mobilitazione»

‘Appello per L’Aquila’, tramite il suo consigliere comunale Ettore Di Cesare, ha sottoscritto la lettera aperta firmata da una larga rappresentanza trasversale del Consiglio nella quale si chiedono al Governo interventi decisi per la ricostruzione dell’Aquila e si prospetta una grande mobilitazione cittadina qualora tali richieste non venissero prese nella debita considerazione.

«Siamo infatti convinti – si legge in una nota del gruppo – che il metodo attraverso il quale la ricostruzione è stata finanziata in questi anni ci rende troppo esposti ad un gran numero di fattori esterni, dall’andamento della crisi globale a più specifiche vicende nazionali, che costringono i nostri amministratori a rinegoziare continuamente i termini dei finanziamenti in un clima di crescente incertezza. L’unico modo per garantire un futuro alla ricostruzione della nostra città è legarla a meccanismi certi e indipendenti dagli umori dei governi che si succedono».

«C’è una legge di iniziativa popolare – proseguono i rappresentanti di ‘Appello per L’Aquila’ – che giace in Parlamento che potrebbe essere un ottimo punto di partenza da cui un Governo e un Parlamento dovrebbero prendere le mosse per dare risorse e garantire la ricostruzione. Altrimenti tra pochi mesi sarà di nuovo incertezza per i fondi del 2014».

«Per questo siamo pronti a sostenere una mobilitazione cittadina si legge nella nota – che impegni il Governo anche ad un provvedimento organico e definitivo che garantisca un processo di ricostruzione continuativo e contrassegnato da scadenze certe e verificabili».

«Teniamo a sottolineare, però – precisano i componenti del gruppo – un punto importante: L’Aquila non è stata dimenticata da un generico, oscuro e indecifrabile “Stato”. L’Aquila è stata dimenticata da un Governo ben identificabile, espressione trasversale delle principali forze politiche di questo Paese. La mobilitazione sarà credibile solo partendo da una fermissima posizione di protesta rispetto a questo sistema partitico: gli attivisti locali del Pd, del Pdl e degli altri partiti che sostengono il governo Letta diano ai loro vertici nazionali un messaggio forte, riconsegnando le tessere ed occupando le sedi, come già richiesto da Ettore Di Cesare in Consiglio comunale».

«Non siamo infine disposti a tacere su quello che per noi è uno dei problemi principali di questa mancata ricostruzione, ossia la gestione monocratica che l’attuale amministrazione comunale ha messo in pratica sin dall’inizio. Ci ripetiamo, e lo faremo finché avremo voce, dicendo che la ricostruzione sarà possibile solo se trasparente e partecipata».