
Le donne sono più vulnerabili agli eventi stressanti e ai pensieri negativi durante la prima fase luteale, intorno al sedicesimo/ventesimo giorno dall’inizio del ciclo mestruale. Una pericolosa finestra mensile di vulnerabilità che può portare all’insorgenza di spiacevoli e dolorosi effetti collaterali psicologici correlati allo stress, quando non a vere e proprie malattie psichiatriche. Lo dimostra un nuovo studio condotto da un [i]team[/i] di ricercatori della [i]university college of London[/i] pubblicato su [i]Medical Express[/i].
La ricerca è la prima a rivelare un collegamento tra debolezza psicologica e una fase precisa del ciclo biologico femminile.
Durante l’intervallo di vulnerabilità le donne sperimentano circa il triplo dei comuni e normali pensieri negativi ed intrusivi e subiscono un impatto dello stress maggiore rispetto alle altre fasi del periodo mestruale.
I risultati dell’indagine potrebbero avere importanti implicazioni per la salute mentale e i trattamenti per le donne che hanno subito un trauma e per quelle che avvertono picchi mensili di stress, momento in cui soffrono un rischio maggiore di sviluppare sintomi come depressione e disturbo da stress post-traumatico.