Lavoro: Soget, rischio emergenza occupazionale

28 maggio 2013 | 17:09
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Lavoro: Soget, rischio emergenza occupazionale

Allarme dei sindacati abruzzesi per l’emergenza occupazionale che potrebbe interessare i lavoratori della Soget Spa, società di riscossione dei tributi che conta 170 dipendenti in Abruzzo e serve il 70% dei Comuni.

Il 30 giugno, infatti, scadrà la proroga che permette agli enti locali l’affidamento diretto della riscossione dei tributi alle società iscritte all’albo e ancora «non si intravede alcuna soluzione che permetta di salvaguardare i posti di lavoro». A fare il punto della situazione, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, sono stati il segretario della Filcams-Cgil Pescara, Lucio Cipollini, quello della Fisascat-Cisl, Davide Frigelli, e quello della Uiltucs-Uil, Mario Miccoli, assieme ad una delegazione dei lavoratori.

«A partire dal primo luglio, per proseguire le attività di riscossione – hanno spiegato i sindacalisti – sarebbe necessario, da parte dei Comuni, un bando di gara o l’internalizzazione dei servizi. Ad oggi, però, della gara non c’é traccia e gli enti locali non si sono neanche organizzati per internalizzare. In altre parole, non sappiamo cosa succederà».

«Chiediamo a tutte le istituzioni di interessarsi a questa problematica, aprendo un tavolo di confronto in cui sentire anche il parere dei lavoratori – hanno aggiunto – Il processo di tutela dell’occupazione si deve basare su due pilastri: nazionale e locale. Proprio per questo chiederemo un incontro con deputati e senatori abruzzesi, mentre sul territorio informeremo i prefetti».

In merito all’ipotesi di costituire una società cooperativa locale di riscossione, avanzata nei giorni scorsi da undici soggetti tra consiglieri e assessori regionali che hanno proposto un ‘patto di fine legislatura’, secondo i sindacati «é impensabile che nella nuova società vadano a lavorare, come è stato annunciato, i lavoratori in esubero di altri enti, senza considerare che c’é qualcuno che già fa questo mestiere e che rischia di perdere il lavoro». In tal senso Cgil, Cisl e Uil hanno fatto l’esempio della Regione Emilia Romagna che, assieme al Comune di Bologna, ha indetto un bando per affidare la riscossione su tutto il territorio regionale, coinvolgendo il personale già operante.