
Si va al ballottaggio nel Comune di Sulmona con risultati che hanno generato una forte confusione, considerando il grande risultato delle liste collegate al candidato sindaco Fulvio Di Benedetto, venuto a mancare prematuramente durante la campagna elettorale.
E’ Giuseppe Ranalli detto Peppino il candidato che è riuscito ad ottenere il maggior numero di voti: 4.890 secondo i dati diffusi dal ministero degli Interni, vale a dire il 32.77% delle preferenze. Al ballottaggio con lui tuttavia non andrà il secondo più votato, che è appunto lo scomparso Di Benedetto, ma il terzo Luigi La Civita che ha ottenuto il 13.45% delle preferenze(2.007 voti). Alle liste di Fulvio Di Benedetto sono andate il 21.81% delle preferenze: 3.255 voti.
Questi i risultati raggiunti dagli altri candidati: Enea Di Ianni ha ottenuto il 10.92% delle preferenze(1.630 voti), Alessandro Lucci il 10.38% (1.550 voti), Palmiero Susi il 7.11% (1.062 voti)e Gianluca Francesco De Paolis il 3.52% (526 voti).
Gli elettori che si sono recati alle urne sono stati 15.346, per una percentuale di votanti pari al 67,71%. Il sindaco uscente, Fabio Federico (Centrodestra), venne eletto al ballottaggio il 13 aprile 2008 con il 57,8% delle preferenze.
CARUGNO, «BESTIALITA’ NORMATIVA» – La segreteria regionale del Psi Abruzzo attraverso una nota ha espresso «soddisfazione per l’ottimo risultato raccolto in queste consultazioni amministrative dalle liste e dai candidati socialisti abruzzesi».
«Eclatante – ha sottolineato il segretario regionale Massimo Carugno – è il risultato di Sulmona dove la coalizione, nella quale il Psi con il 5.77% era schierato come unico partito ufficiale, ha raggiunto il 26% e sarebbe andato al ballottaggio se non fosse stato sconfitto dalla drammatica scomparsa del suo candidato sindaco e dalla mediocrità del legislatore che non prevede alcun correttivo a eventi eccezionali e straordinari come quello accaduto a Sulmona». «Il risultato di tale bestialità normativa – ha aggiunto – è che il 26 % degli elettori sulmonesi nonostante le grosse prospettive di vittoria è stato indebitamente escluso dalla dialettica politica sulmonese».
«A Sulmona – ha affermato Carugno – è di rilievo il dato che nessuna lista, comprese quelle rappresentanti i maggiori partiti nazionali, ha superato la soglia del 9% accedendo a percentuali da due cifre. Il crollo infine del Movimento5Stelle è indicativo di come il suo processo di penetrazione nel consenso elettorale è in via di esaurimento. Con Sulmona fa il paio Alba Adriatica dove Francesco D’Ambrosio con 180 voti è stato eletto tra i primi nel Consiglio comunale della città adriatica».