
Gli esuberi annunciati a ottobre dal gruppo farmaceutico Menarini per mille dipendenti dovrebbero ridursi a settecento con la contestuale attivazione di contratti di solidarietà. E’ quanto emerso, oggi a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico, al termine della riunione sulla vertenza Menarini che è stata presieduta dal sottosegretario De Vincenti. A darne notizia è il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha partecipato all’incontro insieme ai sindacati e ai vertici del gruppo che ha un importante insediamento produttivo a L’Aquila.
«Pur non venendo meno la preoccupazione per gli sviluppi della difficile situazione occupazionale della Menarini – ha dichiarato Chiodi – sento di esprimere una moderata soddisfazione per l’evoluzione della vertenza, soprattutto rispetto al quadro allarmante di qualche mese fa. Infatti, anche i recenti dati sul fatturato del gruppo, se è vero che segnalano un decremento sul fronte del mercato interno, pari a a circa il 12%, è pur vero che registrano una crescita del 17% in ambito internazionale».
«Come Regione Abruzzo – ha aggiunto il governatore – ci stiamo battendo e continueremo a farlo in futuro affinchè si riesca a tutelare il più possibile i lavoratori. A tal proposito, metteremo in campo tutto l’impegno possibile per seguire da vicino la situazione ed auspico che un sostegno importante all’azienda e quindi, indirettamente, ai lavoratori, possa arrivare anche dallo sblocco dei fondi Cipe previsti per le imprese aquilane, pari a circa 100 milioni di euro, nell’ambito della ricostruzione».
«La situazione del settore farmaceutico in Italia è estremamente critica con una grave difficoltà di mercato soprattutto per le aziende con forti investimenti in produzione, ricerca e sviluppo nel nostro Paese», ha spiegato, attraverso una nota il gruppo Menarini. «Questa crisi – prosegue la nota – ha gravemente colpito anche il Gruppo Menarini che ha dovuto confermare che, alle condizioni attuali, permane la necessità di ristrutturare in maniera consistente i propri organici in Italia, laddove risultano in esubero 730 persone. In considerazione, però, della drammatica situazione economica complessiva, della continua crescita dei tassi di disoccupazione e dei drammi personali vissuti da chi perde il lavoro e il proprio reddito, spesso unica fonte di sostentamento familiare, Menarini ha deciso di proporre l’utilizzo del contratto di solidarietà come principale strumento per fronteggiare l’emergenza sociale che nascerebbe dall’uso esclusivo di forme più tradizionali di ammortizzatori sociali. Menarini ha, inoltre, confermato il proprio impegno a mantenere ed ulteriormente investire nel Paese qualora vengano rimossi alcuni importanti ostacoli alla crescita ed allo sviluppo dell’industria farmaceutica che permetterebbe di far ripartire l’occupazione e la crescita dell’intero comparto, nel pieno rispetto dell’equilibrio della spesa pubblica».