
Con l’omaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, sono cominciate le celebrazioni per la Festa nazionale della Repubblica.
“Le Forze armate al servizio del Paese” è il tema della rassegna di quest’anno. Napolitano è giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Mario Mauro e dal capo di Stato maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli.
Alla parata in circa 3.300, tra militari e civili, ma niente cavalli, aerei e neppure le Frecce Tricolori. Anche i mezzi ridotti all’osso, in un’ottica di sobrietà e di austerity. Un’edizione che ricalca grosso modo quella dell’anno scorso, quando motivi economici imposero di dimezzare i numeri della parata 2011.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, tra gli applausi della gente, ha raggiunto via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, scortato dai corazzieri in motocicletta posto sul palco presidenziale dove sono presenti le massime autorità dello Stato. A rendergli gli onori un reparto di corazzieri che, anche per questa edizione della parata segnata dall’austerity, sono a piedi e non a cavallo. I costi sono stati stimati in un milione e mezzo di euro, contro i 2 milioni del 2012 e i 4 milioni e 400 mila del 2011.
«Rivolgo il mio pensiero deferente – dice Napolitano – alla memoria dei militari italiani che in ogni tempo e luogo hanno perso la vita al servizio della Patria: ieri, nel lungo e travagliato percorso che ha reso l’Italia una nazione libera e democratica; oggi, in paesi attraversati da conflitti e devastazioni, in aiuto a popolazioni sofferenti che nella presenza delle Forze armate italiane trovano motivo di speranza e di fiducia. Il prestigio dell’Italia nel consesso delle nazioni dipende in misura rilevante dall’operato sul campo – al servizio della comunità internazionale – dei nostri militari, cui sono unanimemente riconosciuti professionalità, impegno, umanit»à.
«Alle grandi sfide emergenti – conclude il Presidente della Repubblica – le Forze armate italiane rispondono con concretezza e dinamismo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento militare come quella di recente avviata,ispirata a criteri di qualificazione della spesa, razionalizzazione interforze e integrazione europea. Quest’ultima può e deve concorrere all’auspicata unità politica del continente. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giungano la gratitudine del popolo italiano e un fervido augurio. Viva le Forze armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!».