
Carte di credito sempre più nel mirino di truffatori. E a fronte del solito sistema della truffa tramite clonazione ai bancomat, che comunque di recente è stato stroncato da un’operazione a livello internazionale coordinata dagli investigatori aquilani, ora prende piede un tipo di raggiro con altra modalità che si concretizza nel reato di «uso illecito di carte di credito».
Nei giorni scorsi, nelle caselle di posta elettronica di molti abruzzesi, sono arrivate delle mail col trucco: in esse si chiede al malcapitato utente la conferma dei dati della sua carta di credito con il successivo inserimento dei dati chiesti tramite un link. La richiesta di dati in genere viene giustificata nella mail truffaldina trattandosi di «un invito ad aggiornare i vostri dati personali per poter facilitare la vostra protezione e migliorare la nostra sicurezza». La conseguenza di questo, per chi non si è insospettito e ha inviato i dati nella certezza che si trattasse di una verifica del gestore della carta (anche per via della riproduzione perfetta del logo), è stata una sequenza di operazioni anomale, ovvero spese mai fatte.
Va anche detto che alcuni dei raggirati sono stati avvertiti in tempo e le carte sono state subito bloccate e rinnovate con altri dati. Come pure che molti sono stati subito rimborsati. Tuttavia i disagi ci sono in quanto si è costretti e restare per qualche giorno senza poter adoperare la propria carta di credito interdetta e non è scontato che i soldi si possano riavere subito. Secondo quanto si è appreso, almeno all’inizio del raggiro, le operazioni anomale, ovvero spese per i più svariati acquisti di cui il possessore della carta non sa nulla, non raggiungono somme particolarmente elevate. Lo scopo è quello di frodare la gente senza insospettirla più di tanto facendo in modo che ci si accorga il più tardi possibile di quanto sta avvenendo ai propri danni.
L’allarme di truffe informatiche di questo e altro tipo è stato lanciato ormai da molto tempo dalla polizia postale in primis e da altri organi investigativi ma qualcuno, se non avvertito dai gestori del circuito della carta di credito, ci casca a fronte delle centinaia o forse migliaia di mail inviate dai truffatori. Nella maggior parte si tratta di persone anziane talvolta poco aduse all’uso di mezzi informatici.
[i]Fonte: IlCentro[/i]